Abbiamo una gran quantità di aggregati in ritardo di 2mila giorni, rispetto ai 90 giorni canonici per presentare la parte seconda del progetto all’Ufficio speciale per la ricostruzione, abbiamo avviato i commissariamenti ma non è un’azione semplice. Così Roberto Evangelisti, il dirigente responsabile in commissione Garanzia e Controllo, convocata dal presidente Giustino Masciocco per fare il punto di una situazione tutt’altro che agevole. E il problema più grande è la gran mole di progetti di cui hanno fatto incetta gli studi professionali all’indomani del sisma e la scadenza massima al 30 settembre prossimo per depositare le schede parametriche parte prima, stabilita dall’Usra, Ufficio speciale per la ricostruzione, oltre che i ritardi incredibili riferiti dal dirigente.
Dobbiamo impegnare tutte le risorse al fine di rendicontarle e favorire il trasferimento delle altre. I 2mld e 700mln di euro assegnati con l’ultima Finanziaria li avremo in funzione di quanto saremo capaci di impegnare, ha spiegato Evangelisti al presidente Masciocco, che aveva chiesto se intervengono con le diffide anche dove le porzioni di ricostruzione sono più avanti, quindi puntiamo ai progetti ancora da fare, liquidiamo 50mln di euro al mese di Sal, la cassa è sotto controllo, ma dobbiamo dimostrare alla Struttura tecnica di missione di essere in grado di spendere i 2mld e 7, altrimenti ce li trasferiranno per i prossimi 27 anni a 100mln di euro al mese e questo rischio non lo dobbiamo correre.
La priorità è approvare più progetti possibile per avere fondi e possibilmente dotati di permessi a costruire in modo che siano già cantierabili, ha aggiunto il dirigente. Ma l’azione di commissariamento è complessa e non c’è al momento alcuna iniziativa per normare diversamente il lungo decorso. Si inizia con la diffida e l’obbligo del termine per le osservazioni, il tempo per esaminarle, se poi non fossero accolte c’è l’avvio del commissariamento che si estrae in seduta pubblica con avviso, quindi la determina con la nomina del commissario e una volta insediato, l’avvio del procedimento con l’ordinanza di occupazione temporanea dell’aggregato. Gli interessati possono fare ricorso al Tar, come l’aggregato Trecco che si è opposto alla nostra ordinanza ma ha perso, quindi la notifica d’immissione in possesso, il verbale di consistenza e inizia l’azione commissariale che verifica il tipo d’inerzia, se c’è un progetto e quindi opera come fosse il presidente del consorzio. L’azione non è semplicissima, trascorrono almeno 90 giorni prima dell’intervento.
Nel 2019: c’è stato un commissariamento a fronte di una diffida.
Nel 2020: 26 diffide, 19 controdeduzioni accolte, solo 7 commissariamenti.
Nel 2021: 57 diffide, 9 controdeduzioni, 21 hanno presentato la parte seconda, 7 hanno ottenuto un ulteriore termine di 30/40 giorni, 7 sono state sospese per accertamenti agli atti in altri enti e solo 13 commissariamenti, l’azione commissariale ha prodotto in questo caso l’effetto più sperato cioè velocizzare la presentazione progetti. In qualche caso le motivazioni del ritardo non sono imputabili al presidente del consorzio ma ad interferenze con altri istituzioni pubbliche, la Sovrintendenza oppure piani di recupero in corso ma i casi sono pochi, sono più casi in cui o i progettisti non hanno preparato la parte seconda o il presidente ha litigato con i condomini oppure le cariche sono da rinnovare, ha spiegato ancora Evangelisti.
Quest’anno sono stati effettuati due sorteggi per estrarre commissari per un totale di 16 pratiche; il primo sorteggio nel 2019 per 1 pratica; il secondo nel 2020 per 4 pratiche.
Continuiamo a mandare diffide, contiamo di esaurire l’elenco condiviso con l’Usra di tutte le sp2 in ritardo. Commissariamo per territori e commissariamo anche tutte le situazioni in cui l’inerzia pregiudica la pubblica via con pericoli o quando ci sono altri cantieri pronti. Il numero di aggregati da commissariare è ancora elevato, faremo un ragionamento con l’assessore per vedere se prenderemo in considerazione anche chi non ha presentato la parte prima. La cui scadenza, è bene ricordarlo, è fissata al 30 settembre prossimo.
In tutto risultano inviate 497 diffide. L’Aquila 58; Paganica 57; Arischia 43; Camarda 34; Coppito 31; Roio Poggio 29; Tempera e Onna rispettivamente 18; Monticchio 15; Pianola 13; Colle di Roio e Roio Piano rispettivamente 12; San Gregorio 11; Assergi 10; Colle Sassa 9; Bagno Piccolo, Collebrincioni e San Benedetto rispettivamente 8; Bazzano, Pescomaggiore e San Vittorino, rispettivamente 7; Cese di Preturo 6; Pettino, Collefracido, Menzano e Filetto, rispettivamente 5; Aragno, Poggio Santa Maria, Bagno Grande, Sant’Elia, Colle di Preturo, Vallesindola, rispettivamente 4; San Marco, Sassa, San Martino, Bagno Grande e Ripa rispettivamente 3; Santa Rufina, Casaline, Sant’Angelo, Cansatessa, Pozza, rispettivamente 2; Pettino, Preturo, Case di Preturo, Foce di Sassa, Santi di Preturo, Genzano, Casaline di Preturo, Civita di Bagno, Collemare, Sant’Angelo di Bagno, rispettivamente 1.
E’ complicato semplificare la procedura perché le azioni coattive sono precedute dalle diffide e dall’avvio del procedimento, ha specificato Evangelisti, tutti gli atti che emaniamo sono comunque soggetti per legge a ricorso alla giustizia amministrativa/Tar, non vedo scorciatoie normative.
Manca peraltro un dibattito politico che possa sollecitare azioni e correttivi, un livello così basso di dialettica consiliare, d’altra parte, non sembra sia mai stato toccato.
Per i cantieri iniziati non c’è nessun tipo di azione, ha detto ancora il dirigente. Dobbiamo cercare di velocizzare anche i permessi a costruire, molte volte il vulnus è anche lì, l’Usra liquida la pratica ma i professionisti non hanno parallelamente definito il permesso a costruire, tutti trovano un inghippo nelle conformità all’esistente, per evitare che l’Usra emetta pareri senza permessi abbiamo fatto un accordo in modo che già in fase istruttoria, si evidenzi la necessità di legittimare alcune porzioni di immobili e nelle frazioni la problematica è molto diffusa.
Ecobonus, sisma bonus e permessi a costruire il lavoro è triplicato e manca il personale mentre molti dipendenti vanno via in mobilità, ha evidenziato Masciocco.
Le richieste di altro personale sono state portate in Giunta, ha riferito l’assessore Vito Colonna, che ha comunque denunciato che per trasferire un tecnico da un settore ad un altro, ci sono voluti tre mesi.
Intanto si procede con la chiusura dei conti correnti relativi alla prima parte della ricostruzione quella indennizzata con i contributi diretti e agevolati, l’anno scorso chiedemmo alla Struttura tecnica di missione se ci autorizzava a reimpiegare le somme direttamente ma non hanno risposto. Si potrebbe chiedere a Cassa depositi e prestiti di girare ogni residuo di c/c nelle casse del Comune, sono almeno 18mila gli agevolati, non possiamo fare la richiesta per ogni c/c, la nota è stata inviata anche al Mef e Cdp, ad oggi, per le legge, le risorse tornano a Cdp. E anche su questo, manca un dibattito utile che sia di stimolo e d’indirizzo vero per la rinascita della città.