09 Nov 15

Sempre in attesa di una buona notizia

Sono mesi che all’Aquila si parla solo di assunzioni, senza motivarle sulla base di una pianificazione e di obiettivi da raggiungere per la ricostruzione. Questo è il top dell’impegno della politica cittadina e tra un momento di passione e l’altro, possono passare mesi se non anni, i cittadini che non hanno nulla da chiedere se non tornare a vivere nella propria città, rientrano nelle loro case a dividere la propria vita tra centri commerciali, periferie e Progetto case, con vuoti urbani, proprio nelle periferie, da cominciare a spaventare davvero chi in questa città ha scelto di restare da quasi sette anni. La politica cittadina c’impone una vita ad effetto, quando esce un comunicato che annuncia qualcosa, bisogna gioire, stiamo ripartendo, come l’inizio dei lavori della chiesa di San Paolo su via Roma, un po’ di entusiasmo e poi si torna alla vita spettrale a cui siamo abituati, perché della ricostruzione e di ciò che accade ogni giorno, non siamo informati. Finché c’è stato il regime commissariale della Protezione civile, che aveva tutto sotto controllo, usciva quella specie di notiziario della gioia a dirci cosa accadeva, a non dirci qualsiasi cosa e a farci sperare con delle buone notizie, non eravamo affatto liberi ma c’era il senso dell’appartenenza, nelle tendopoli nascevano belle amicizie e legami profondi. Poi la rinascita a compartimenti stagni, con una politica ignorante che vuole fare tutto da sé, periferie immense con i nuovi 19 quartieri del Progetto case, fatti male e desolati perché non c’è neanche un’edicola o un bar, ed anzi le decine di proposte commerciali, fatte al settore Pianificazione, restano ignorate da anni e così ci si lascia vivere aspettando una buona notizia, come l’inizio dei lavori alla de Amicis, oppure come oggi, quelli alla chiesa di San Paolo. La cosa di cui Massimo Cialente resterà incapace più d’ogni altra è la mancanza di prospettiva, di futuro e di speranza, non li ha saputi dare agli aquilani, non riusciamo a capire cosa accadrà domani o tra un anno e si tira a campare.