Il presidente del Consiglio Mario Draghi vorrebbe rivedere la filiera che controlla il contagio in Italia. Non ci siamo sui tempi, troppi ritardi, si lavora sui dati di una settimana prima quando in tempo reale i ricoveri e la sanità sono già sotto pressione da giorni e nel frattempo passa ancora un’altra settimana prima di adottare misure più restrittive alle nostre libertà.
Il Comitato Tecnico Scientifico, per esempio, ha preso atto dell’ultimo report con una seduta del 19 febbraio scorso, acquisendo dati aggiornati al periodo 8-14 febbraio, trasmessi dall’Istituto Superiore di Sanità relativamente al sistema di monitoraggio e di rischio e della resilienza dei servizi sanitari istituito dal Ministero della Salute ed elaborati dalla cabina di regia di cui al Dm Salute 30 aprile 2020. E’ un prendere atto dell’aumento dell’incidenza e degli indici di contagiosità, con una serie di raccomandazioni, firmate dal coordinatore Agostino Miozzo, che nulla dicono sull’andamento vero, in tempo reale, dei giorni che viviamo con i contagi già esplosi.
La cabina di regia ha certificato un indice di contagiosità nazionale di 0.99 (0.95-1.07) ma la settimana di riferimento è 27 gennaio /9 febbraio, praticamente un mese fa.
Che l’Abruzzo avesse sforato il limite delle terapie intensive, 34% su una soglia massima del 30%, si sapeva già dalla settimana 8/14 febbraio, oggi siamo al 23, va sempre peggio, anche il sindaco di Chieti ha preso provvedimenti restrittivi, la cabina di monitoraggio si riunirà di nuovo venerdì prossimo 26 febbraio, 18 giorni dopo circa il rilievo delle criticità in terapia intensiva, con la costa al limite e la grande incognita delle varianti. Nel frattempo sono trascorsi altri week end di tana liberi tutti nei centri storici delle principali città, anche all’Aquila, in provincia e a Campo Felice e chi sa dove andremo a finire, perché poi le decisioni degli scienziati del 26 febbraio dovranno rincorrere il dato di questo fine settimana che dovrà ancora esplodere e noi sempre dietro a rincorrere l’emergenza e a contare morti.
Una nuova proroga vieta, se non per necessità, lavoro o salute, di spostarsi tra diverse Regioni fino al 27 marzo prossimo, resta comunque consentito il rientro nella propria residenza, domicilio o abitazione. Nel frattempo l’epidemia corre, Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente Anci, ha chiesto di riaprire i ristoranti anche per cena, è una Babele di richieste con la terza ondata dietro l’angolo che di certo non potremo ignorare ancora per molto mentre la cabina di regia verbalizza.
Venerdì scorso ha verbalizzato che si osserva un peggioramento da tre settimane ormai nel livello generale di rischio che in base all’evoluzione delle caratteristiche di trasmissibilità dei virus circolanti, occorre affrontare tempestivamente per prevenire un rapido aumento diffuso nel numero di casi nelle prossime settimane, ed ha verbalizzato che l’aumento della trasmissibilità della variante inglese è compresa tra il 36 ed il 39% in più. Un intero Paese attende così un’altra settimana, venerdì, per avere novità.