Il Sistema informatico territoriale, Sit, per la ricostruzione post sismica del Comune dell’Aquila e il Piano attuativo sviluppato sulla frazione di San Gregorio, sono state individuate come buone prassi da replicare nella ricostruzione dei territori colpiti dai terremoti del 2016 e 2017. Così ha deciso l’architetto Stefano Boeri, incaricato dal commissario straordinario Vasco Errani di coordinare la riqualificazione urbanistica dei nuovi crateri, portando le esperienze abruzzesi a Norcia e a Spoleto. Riteniamo estremamente significativo, ha spiegato il collega aquilano Annibali, che siano state proposte come esperienze di buona prassi il Sistema informatico territoriale, in grado di restituire una grande quantità di informazioni aggiornate sul patrimonio edilizio ed il Piano attuativo per San Gregorio predisposto in forma partecipata con la popolazione, di grande interesse per Boeri perché la frazione sarà ricostruita mantenendo l’identità dei luoghi con un’importante riqualificazione urbana. Stimoli e dibattiti anche sulle attività amministrative sviluppate per gli aggregati edilizi. Sono stati così aperti tavoli di lavoro a Spoleto, inerenti le diverse problematiche di carattere urbanistico, filologico, sociale e normativo conseguenti ad un evento sismico. Finalità delle visite nei diversi crateri, per Boeri, è quella di raccogliere preziosi feedback per pianificare in modo condiviso e ottimale le scelte da fare nella perdurante emergenza, e poi nello scenario della ricostruzione, guardando anche alle esperienze già consolidate. In primis quelle che hanno fatto seguito al terremoto del 6 aprile 2009 in Abruzzo. Il problema è non averne contezza nel nostro territorio stesso, perché se due cose hanno funzionato, non tutte le comunità o borghi possono dire di aver avuto la stessa fortuna, non tutto il patrimonio è migliorato e non sappiamo ancora se sia sicuro dal punto di vista della vulnerabilità, basti vedere le scuole, non abbiamo certezze, non abbiamo il quadro e per questo non riusciamo a capire quanto di buono c’è stato, restiamo foglie al vento ed è la cosa peggiore ci potesse capitare.