28 Apr 23

Biennale, i progettisti con le comunità

1 Post Disaster Rooftops EP04
Progettisti: Post Disaster
Advisor: Silvia Calderoni e Ilenia Caleo
Incubatore: Comune di Taranto, Puglia
(21-23 aprile 2023)

Post Disaster Rooftops EP04, quarto episodio del progetto Post Disaster Rooftops, interpreta i tetti come spazi urbani non convenzionali – sospesi tra pubblico e privato – liberi dalle principali forme egemoniche di controllo. Dai tetti della Città Vecchia di Taranto è possibile avere una ricognizione immediata degli effetti della crisi (ambientale, economica, sociale…) e, allo stesso tempo, immaginare collettivamente futuri alternativi attraverso continui slittamenti dello sguardo tra il reale e il possibile.

L’Italia è una costellazione di territori fragili, spiega il collettivo di curatori del Padiglione Italia, della 18. Mostra internazionale di Architettura alla Biennale di Venezia, Fosbury Architecture, descrivendo la prima, delle nove pratiche spaziali locali a cui hanno lavorato. Per alcuni la catastrofe è un evento tristemente ciclico, per altri un futuro ineluttabile, per altri ancora parrebbe essersi già manifestata. Convivere con il disastro è un tema a cui architetti e progettisti non possono più sottrarsi, per immaginare progetti che tentino un confronto concreto.

2 La Terra delle Sirene
Progettisti: BB (Alessandro Bava e Fabrizio Ballabio)
Advisor: Terraforma
Incubatore: FAI – Fondo per l’Ambiente italiano
Baia di Ieranto (Massa Lubrense, Napoli)
(16-18 aprile 2023)

Sullo sfondo della Baia di Ieranto, unica insenatura all’estremità della penisola sorrentina di fronte ai faraglioni di Capri, dal 1987 patrimonio del FAI – Fondo Ambiente Italiano, che in questo caso sarà anche incubatore del progetto, l’atelier di progettazione BB, Alessandro Bava e Fabrizio Ballabio, e il team di Terraforma, il festival musicale internazionale dedicato alla sperimentazione artistica e alla sostenibilità qui coinvolto come advisor, lavorano, a cavallo tra mitologia e tecnologia, alla definizione di una macchina scenica capace tanto di rivelare lo stato ambientale del fondo marino, quanto di generare nuove forme di aggregazione rituale. La Baia di Ieranto è infatti il luogo in cui riecheggia uno dei più celebri episodi della mitologia greca, secondo Plinio il Vecchio fu esattamente qui, che Ulisse avrebbe incontrato le sirene, rimanendo ammaliato dal loro canto durante il suo viaggio di ritorno a Itaca raccontato da Omero nell’Odissea.

Davanti al declino dell’antropocentrismo e in preparazione alla sfida per la sopravvivenza della specie umana, per Fosbury Architecture, emerge la necessità di riconfermare il contratto spaziale tra uomo e natura, nella prospettiva dei futuri cambiamenti climatici.

3 Sot Glas
Progettista: Giuditta Vendrame
Advisor: Ana Shametaj
Incubatore: Trieste Film Festival
Trieste, Friuli-Venezia Giulia
(6-7 aprile 2023)

Sot Glas [sot dal friulano “sotto”, e glas dallo sloveno “voce”] è un’installazione che riattiva i cinquecento metri di tunnel sotterranei del rifugio antiaereo Kleine Berlin, costruito durante la seconda guerra mondiale: iconico luogo difensivo, oscuro come l’inconscio della storia collettiva delle comunità che hanno vissuto in questa regione di confine. Un confine doloroso – tanto divisivo quanto punto di contatto, confronto e contaminazione con altre culture – che indaga il senso di appartenenza, ridefinendo la forma del limite e di conseguenza l’inizio e la fine di un Paese e della sua comunità.

Mai come oggi si costruiscono muri per proteggere confini fisici e mai come oggi si dissolvono i confini nel digitale, rileva Fosbury Architecture, investigare il senso di appartenenza significa ridefinire che forma abbia il limite e di conseguenza dove inizi e finisca un Paese e la sua comunità.

4 Uccellaccio
Progettista: HPO
Advisor: Claudia Durastanti
Incubatori: MAXXI L’Aquila e Comune di Ripa Teatina (Chieti), Abruzzo
(1a parte: 14-15 aprile 2023; 2a parte: 28-30 aprile 2023)

A Ripa Teatina, un paese nell’entroterra abruzzese che conta 4mila abitanti, era il 1973 quando venne posata la prima pietra di un’opera che ancora oggi resta incompiuta (nella foto). Dopo cinquant’anni e svariati tentativi di completamento, alternati a ipotesi di demolizione, quell’edificio abbandonato a se stesso rimane, per la sua comunità, una presenza tanto scontata quanto invadente. In una prospettiva di pacificazione e disvelamento, il progetto si propone come occasione per immaginare un nuovo processo di riattivazione partecipato, capace di addomesticare l’“ecomostro” che così tanto ha segnato la vita del territorio.

In architettura non esiste una controparte positiva al costruire. La demolizione non è un processo in sé, ma solo l’ineluttabile conclusione di una parabola, per Fosbury Architecture. Crediamo che nella decostruzione e nello smontaggio selettivo si possa coltivare un futuro, anche economico, di rigenerazione sostenibile.

5 Concrete Jungle
Progettista: Parasite 2.0
Advisor: Elia Fornari (Brain Dead)
Incubatore: Museo M9
Terraferma veneziana
(24-26 aprile 2023)

Concrete Jungle si colloca nella regione della Terraferma veneziana, il contraltare logistico e produttivo della Serenissima. In quest’area frammentata, rischiosamente alterata, tra fabbriche dismesse e disgregazione sociale, nel 1997 un gruppo di appassionati di arrampicata ha fondato l’associazione SgrafaMasegni, attorno alla parrocchia del Gesù Lavoratore, con lo scopo di ricucire il tessuto sociale attraverso attività inclusive e non competitive. Con la realizzazione di nuove strutture totemiche per il bouldering e il tracciamento di nuove vie per l’arrampicata, il progetto si mette al servizio della comunità locale, indagando il rapporto tra natura e artificio e immaginando l’area metropolitana della Terraferma come un libero territorio selvaggio.

Come per tutte le dinamiche umane, anche il tempo libero si organizza per gruppi sociali, culturali ed etnici, rileva Fosbury Architecture. Crediamo che il design possa essere un potente strumento per scardinare le discriminazioni latenti di attività che spesso si dimostrano più divisive che ricreative.

6 Sea Changes: Trasformazioni Possibili
Progettista: Lemonot
Advisor: Roberto Flore
Incubatore: Cabudanne De Sos Poetas
Montiferru (Oristano), Sardegna
(12-14 aprile 2023)

Complessi e interconnessi, i sistemi di produzione e consumo alimentare sono spesso influenzati da dinamiche internazionali, che producono considerevoli effetti a catena. Nel corso degli ultimi anni, importanti studi scientifici hanno dimostrato la necessità e l’urgenza di ripensarli in un’ottica più sostenibile. Ma come possiamo crearne di nuovi che siano culturalmente rilevanti anche per le generazioni future? E quali saranno gli impatti che potrebbero generare sulle micro-filiere produttive proprie di ogni territorio? Nel tentativo di dare risposta a queste necessità sempre più stringenti, il progetto di collaborazione si interfaccia con la filiera sarda del muggine e della bottarga, prendendo in analisi l’ecosistema dello Stagno di Cabras.

Se mai decidessimo di incamminarci concretamente sulla strada della transizione ecologica, rileva ancora Fosbury Architecture, dovremmo guardare al cibo come a un complesso ecosistema fatto di processi energivori, estremamente inquinanti e segnati da profonde diseguaglianze nell’accesso alle risorse.

7 La Casa Tappeto
Progettista: Studio Ossidiana
Advisor: Adelita Husni-Bey
Incubatori: Associazione Talità Kum e Ordine degli Architetti di Catania, Librino (Catania) Sicilia
(2-4 aprile 2023)

‘Accompagnare’ significa agevolare il riconoscimento, l’integrazione e la cura di un oggetto o di una relazione. È un gesto che genera necessariamente un rapporto con l’altro e che mira a un periodo di interdipendenza comune, il cui fine viene definito in modo processuale tra le parti coinvolte. All’interno del parco “fantasma” del quartiere catanese di Librino, La Casa Tappeto è un padiglione mobile e temporaneo che si fa interprete di un desiderio collettivo di ombra, protezione e leggerezza, proponendosi di attivare una pedagogia alternativa e transgenerazionale.

Costruire ha sempre coinciso con il tentativo umano di addomesticare il mondo. La capanna primitiva per proteggersi dalla pioggia si realizzerebbe oggi con tonnellate di polistirene espanso, spiega Fosbury Architecture. Siamo convinti che esistano modi gentili di combinare il benessere termico/climatico a quello sociale e di accogliere una comunità prendendosene cura.

8 Tracce di BelMondo
Progettista: Orizzontale
Advisor: Bruno Zamborlin
Incubatori: La Rivoluzione delle Seppie e Comune di Belmonte Calabro (Cosenza), Calabria
(31 marzo e 1 aprile 2023)

Nella cornice del giardino dell’antico castello di Belmonte Calabro, Tracce di BelMondo mira a riattivare uno spazio in disuso per promuovere uno scambio diretto tra gli abitanti e il luogo, attraverso un intervento architettonico leggero e la sperimentazione di nuovi dispositivi sensoriali. Autocostruzione e tecnologia incoraggiano la scoperta e la cura di un bene pubblico, nel tentativo di dare il via a processi di riqualificazione a lungo termine.

Alcuni paesi d’Italia sono profondamente isolati, non solo per la distanza dai centri urbani, ma soprattutto perché digitalmente svantaggiati, sottolinea Fosbury Architecture. Da anni si discute di diritto di accesso alla rete e di rigenerazione delle aree spopolate, perché non vederle come due facce della stessa medaglia?

9 BELVEDERE RN-M-G-M/G-Clt UNI EN 13163:2013
Progettisti: (ab)Normal e Captcha Architecture
Advisor: Emilio Vavarella
Incubatore: Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci
di Prato – Pistoia, Toscana
(1-3 maggio 2023)

Nel cuore della Piana Firenze-Prato-Pistoia, il BELVEDERE indaga i luoghi e i processi di produzione dell’idillio pastorale toscano. Composto da piante ornamentali e da elementi costruttivi in stile rigorosamente codificato, questo tipico paesaggio si autoreplica diventando un modello esportabile in tutto il mondo. Sperimentando un innovativo tipo di turismo industriale, il progetto interpreta questa regione a produzione vivaistica come un ‘retrobottega’ d’eccezione che, oltre a fornire la cifra estetica di una vasta area urbanizzata, diventa un laboratorio dove osservare e riflettere sul rapporto tra natura e tecnologia.

La tutela del paesaggio, sancita dall’art. 9 della Costituzione, per Fosbury Architecture, si scontra quotidianamente con misure normative e giuridiche, che non si interrogano sull’impatto e sulle conseguenze della conservazione su vasta scala. Per operare una salvaguardia responsabile sarà necessario accantonare ogni genere di retorica e operare secondo una sostenibilità laica in grado di adattarsi a tutti i contesti, anche a quelli più controversi.

 

Padiglione Italia
18. Mostra Internazionale di Architettura
La Biennale di Venezia
20.05–26.11.2023
Arsenale, Tese delle Vergini
Spaziale. Ognuno appartiene a tutti gli altri