Sulla ricostruzione dei beni culturali ancora nessun bilancio. Qualche giorno fa lo spot sul Piano annuale 2021 per la ‘Tutela e valorizzazione del patrimonio culturale’, approvato dal CIPESS, Comitato Interministeriale della Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile, su proposta della Struttura di Missione per 113 interventi complessivi e 114 milioni di euro nel cratere 2009:
38 interventi nel Comune dell’Aquila per circa 69milioni;
50 interventi nei Comuni del cratere per circa 34milioni;
25 interventi nei Comuni fuori cratere per circa 11milioni.
Un Piano importante per la semplificazione e l’accelerazione dei processi di ricostruzione pubblica, ha dichiarato Carlo Presenti, coordinatore della Struttura Sisma 2009. Un lavoro, che grazie all’individuazione di almeno un edificio di culto per ogni Comune che ha segnalato delle priorità, garantisce un’opera di ricostruzione equilibrata e diffusa sul territorio interessato e, ci auguriamo in tempi brevi, la fruizione da parte dei cittadini di luoghi destinati ad uso religioso, ma anche civico e culturale.
Parole buttate là, senza un accenno al Piano precedente, la cui relazione era comunque all’ordine del giorno, dello stesso giorno, della decisione del CIPESS, sesto punto, “Informative” lettera f. Sisma Abruzzo: informativa in ordine allo stato di attuazione del primo Piano annuale del settore di ricostruzione pubblica “Tutela e valorizzazione del patrimonio culturale”, approvato con delibera CIPE n. 112/2017 e resa ai sensi del punto 2.2 della medesima delibera.
L’allora capacità di spesa del Segretariato per i beni culturali risultava certificata all’1.39%, per 70 interventi da attivare nel 2018, nel cratere e fuori cratere, e sono passati già tre anni.
Nell’annualità 2018 avremmo dovuto avviare, tra gli altri, il completamento del Teatro comunale, del Santuario di Roio, della chiesa di San Flaviano, dei Gesuiti, del Crocifisso, San Pietro, Palazzo Alfieri e Casa Museo Signorini Corsi. Avremmo dovuto avviare la prosecuzione della chiesa di Santa Chiara e di quella di Santa Maria del Carmine e procedere con il consolidamento e recupero della chiesa di San Quinziano, meglio conosciuta come chiesa di San Biagio.
70 interventi da fare con il Piano annuale 2018 con quasi 49milioni di euro.
Sulla precedente delibera 77 del 2015, per 55 interventi, quasi 57milioni di euro da spendere e una capacità di spesa pari al 7.67%, tra gli interventi spiccava il secondo lotto della chiesa di Santa Giusta ed il primo della chiesa di Santa Croce.
Vorremmo però un bilancio reale, visto che la chiesa di Santa Giusta non solo non è partita per il secondo lotto, ma non è proprio partita. Perché? Burocrazia/carenza di personale/difficoltà dei dirigenti a mettere una firma per assumersi una responsabilità?
Stesse cose dette da decenni senza mai fare il punto neanche sull’attuale capacità di spesa del Segretariato. Però lanciamo per il 2021 il secondo Piano per la ‘Tutela e valorizzazione del patrimonio culturale’: Castello cinquecentesco (26mln); Teatro comunale (3mln); chiesa/teatro Sant’Agostino (5mln); chiesa di Santa Caterina (800mila euro); chiesa San Marco da completare (nella foto) ma non è ancora iniziata neanche questa (8mln e mezzo); chiesa Santa Maria del Carmine (800mila euro); chiesa San Pietro da completare (200mila euro); chiesa Santa Giusta da completare (5mln); chiesa Santa Chiara (1mln); Tiro a segno “A. Bafile” (2mln e 700mila); chiesa Santa Maria di Roio (400mila euro); chiesa San Quinziano (1mln e 800mila euro); chiesa Santa Maria della Misericordia (300mila euro); basilica Santa Maria di Collemaggio (700mila euro); chiesa SS. Annunziata nuovo intervento (1mln); ex Oratorio dei Filippini nuovo intervento (1mln e 200mila euro); complesso delle Lauretane nuovo intervento (800mila euro) e quindi tutta una serie di progettazioni.
Il tutto senza un cronoprogramma verificato e verificabile.