Si è tenuto ieri all’Aquila un confronto organizzato da Articolo uno – Mdp L’Aquila, dal titolo La città ad occhi aperti. Demografia e socialità, un territorio in transizione. Un territorio che invecchia, che fidelizza stranieri e che dovrebbe dialogare con i Comuni della cintura. I dati, Istat e dell’Anagrafe del capoluogo, sono stati elaborati da Mdp con il supporto di autorevoli relatori. Dal 2008, L’Aquila ha perso 2mila residenti complessivi, ha visto emigrare 7mila persone ed arrivarne oltre 5mila. Dentro questo processo preoccupa l’invecchiamento progressivo e la perdita di popolazione tra i 20 ed i 44 anni. Siamo noi aquilani/italiani ad invecchiare mentre i 5.199 stranieri, migliorano in termini di età la composizione dei residenti grazie ad un tasso di natalità, il 12% nel 2016 contro il 5% del 2001, più che doppio rispetto agli italiani, e ad un bassissimo indice di invecchiamento. Senza le nuove nascite avremmo perso 25 classi di materne, elementari e medie con tutta l’occupazione e l’indotto generati. Non abbiamo ricambio generazionale, nel 2001 le classi di età più numerose erano dai 25 ai 54 anni, oggi dai 40 ai 69 anni. Una tendenza all’invecchiamento che non registrano i Comuni della cintura intorno all’Aquila, che crescono in modo continuo fin dagli anni novanta. In città non si percepisce più la qualità della vita, soprattutto i giovani la descrivono con aggettivi come disorientamento, confusione ed assenza di vitalità. La piattaforma di lavoro di Mdp mira a stimolare una programmazione, dall’urbanistica alla mobilità, dai rifiuti alla viabilità, dai servizi socio educativi a quelli socio sanitari, coordinata con i Comuni limitrofi; poi il lavoro, puntando a nuovi insediamenti e nuove opportunità; al ruolo dell’Università, alla vivacità culturale e ad una nuova qualità della vita, dismettendo ogni retorica escludente verso gli stranieri. All’incontro c’era il sindaco Biondi, vorrebbe aggregare questi dati ad altri dati ed attrarre cervelli ed innovazione, c’è però l’urgenza di governare ciò che accade oggi, con politiche socio aggregative forti ed inclusive per gli stranieri, gli anziani, i giovani ed i nuovi nati.