E’ scaduta l’autorizzazione paesaggistica concessa dalla Regione all’Anas, nell’agosto del 2012, per la variante al Cermone, in zona Amiternum completamente tutelata.
Lo scrive Paolo Muzi, presidente Italia Nostra L’Aquila, in una nota indirizzata all’Anas, alla Regione Abruzzo, al sindaco del capoluogo e agli organismi competenti del Ministero dei Beni Culturali, oltre che ai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio; e qualora l’Anas intendesse chiedere una nuova proceduta autorizzativa, dovranno essere coinvolti tutti i portatori d’interesse, compresa appunto Italia Nostra.
Sono strade che interrompono sia la continuità archeologica che quella paesaggistica, rilevò Giovanni Cialone per Italia Nostra un paio d’anni fa riferendosi alla variante e raddoppiano di fatto la viabilità esistente in una zona a conservazione integrale che deve essere solo migliorata. Sono aree delicate e notissime per i copiosi reperti che hanno restituito, dove è negata la costruzione di strade di qualsivoglia gerarchia perché è prevista la totale salvaguardia.
Invece le Sovrintendenze diedero il via libera su uno dei pochi corridoi ecologici rimasti, da cui derivò l’autorizzazione paesaggistica nel 2012, che oggi risulta scaduta a norma dell’articolo 146 comma 4 del Codice dei Beni Culturali e paesaggistici, novellato dal decreto lgs. 63/2008, che prescrive, trascorsi cinque anni, una nuova autorizzazione pertanto, ribadisce nella nota Muzi, non si può procedere ad espletare la gara peraltro sospesa.
E comunque qualora l’Anas abbia già presentato una nuova autorizzazione, chiedono di essere ascoltati come portatori d’interesse secondo la normativa vigente ed in ogni caso a tenere in debita considerazione finalità ed indirizzi della recente ‘Carta nazionale del Paesaggio’ pubblicata dall’Osservatorio nazionale per la qualità del paesaggio il 14 marzo 2018”, conclude il presidente.