E’ stato inaugurato oggi il 50esimo anno accademico dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila. Un’istituzione che ha segnato con la sua impronta innovativa profondi cambiamenti nella didattica e nell’alta formazione artistica, come ha ricordato il presidente Roberto Marotta.
In questi cinquant’anni hanno insegnato all’Aquila nomi fondamentali per la cultura contemporanea da Carmelo Bene a Pino Zac, da Andrea Cascella a Mario Ceroli, da Antonio Calenda a Fabio Mauri ad Achille Bonito Oliva.
Una cerimonia commemorativa istituzionalmente perfetta, con i saluti del sindaco Pierluigi Biondi e del sottosegretario ai Beni culturali Gianluca Vacca, quindi un ringraziamento agli ex presidenti dell’Accademia, ai quali è stata donata una stampa d’autore.
In una giornata così importante per la città, con il filosofo Giacomo Marramao a dialogare con la storica dell’arte Laura Cherubini, sulla mistica e la filosofia nell’arte dell’intellettuale Fabio Mauri, che ha insegnato in Accademia oltre vent’anni, tra le prossime importanti iniziative artistiche per il cinquantennale, la prima sarà dedicata a Piero Sadun, primo direttore dell’Accademia aquilana, il decimo anniversario del sisma del 6 aprile 2009 ed altri eventi di qualità, non dimenticherei di ricominciare ad osare nell’arte, come nella cultura e nella letteratura.
La mostra dei lavori originali di Pino Zac, allestita alle spalle del piccolo teatro, è stata un’eccellente iniziativa che ha bisogno di palpitare, di spalancare le porte ai tanti artisti all’avanguardia che spesso non hanno spazi, e a chi vuole osare fosse anche offendere, ma che forse riuscirà, come i grandi che hanno insegnato o sono passati in Accademia, a lasciare un segno indelebile.
Osare anche per imporre la legge del 2%, per cui ad ogni ricostruzione pubblica, la norma nacque nel dopoguerra, il 2% dei lavori deve essere destinato ad un concorso per un’opera d’arte da collocare nella struttura. Non rinunciamo al nuovo, alle sperimentazioni e alla ricerca e chi sa che il dramma del 2009 non riesca a segnare anche l’arte.