Sono oltre 19mila, 19.101, gli uccelli acquatici di ben 38 specie diverse, che hanno svernato in Abruzzo. Li hanno contati uno ad uno i 29 rilevatori sparsi lungo fiumi, laghi e coste della Regione tra il 13 e il 14 gennaio scorsi, nell’ambito del censimento, dal 1967, degli uccelli acquatici svernanti, IWC: International Waterfowl Census, coordinato in Italia da ISPRA, informa WWF Abruzzo.
L’uccello con abitudini acquatiche maggiormente presente in Abruzzo è la Folaga: ne sono state censite ben 5.589 specie. Segue a ruota il Moriglione (nella foto), a quota 4291. Interessante la presenza di specie di cui è stato osservato un solo individuo: Nitticora, Marzaiola, Corriere piccolo, Gabbiano reale pontico, Piro piro piccolo e Albanella reale; del Marrangone minore (2) e di Zafferano comune, Canapiglia e Garzetta (4).
In termini assoluti il sito umido più ricco di uccelli è il lago di Campotosto, Riserva Naturale Statale di ripopolamento animale dei Carabinieri Forestali, all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Qui sono stati censiti ben 10.768 individui, prevedibile, viste le dimensioni dell’invaso. La maggior ricchezza di specie è nell’oasi WWF del Lago di Serranella, a quota 18, seguita a ruota da Campotosto (17), da vari punti del litorale (tra 15 e 9) e dalle Sorgenti del Pescara (10).
Per il coordinatore, l’ornitologo Carlo Artese, le specie sono più numerose là dove non sono in azione le doppiette, nelle aree protette e nella fascia costiera. In tutte le aree di media collina, invece, l’attività venatoria rappresenta un formidabile deterrente per la presenza di avifauna. Avere un quadro sulla variazione nel tempo delle presenze, può essere in ogni caso estremamente importante anche a livello regionale, conclude, per la salvaguardia dell’avifauna e per una seria programmazione nella gestione delle sempre più minacciate zone umide e costiere.