Il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi e l’assessore all’ambiente, Emanuele Imprudente, hanno incontrato l’artista Beverly Pepper, ideatrice dell’Amphitheater nell’area del Parco del Sole.
L’Amphitheater rientra nel progetto Nove Artisti per la Ricostruzione, curato dalla critica d’arte Roberta Semeraro prendendo spunto dalla riflessione critica stimolata alla Biennale di Architettura di Venezia nel 2010, con l’evento E-picentro, su quanto è stato fatto e si farà all’Aquila, partendo dalla considerazione che è necessario riparare i legami tra persone e luoghi, continuando a sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sul rispetto dell’ambiente. I lavori avrebbero avuto inizio nel 2011 con gli artisti Beverly Pepper, Mauro Staccioli e Hidetoshi Nagasawa, tra i maggiori interpreti della scultura ambientale contemporanea, quest’ultimi recentemente scomparsi.
Un progetto rientrante nel programma complessivo di recupero del Parco del Sole sostenuto da Eni, Fondazione Carispaq e dall’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia. Nove artisti per la ricostruzione, proposto con l’associazione culturale Palazzo Zenobio di Venezia, dal nome di uno dei luoghi espositivi della Biennale, doveva durare tre anni, secondo la delibera di Giunta votata a marzo del 2011 su proposta dell’allora assessore ai Beni culturali Vladimiro Placidi, con nove interventi di scultura ambientale destinati a valorizzare lo spazio urbano e a richiamare simbolicamente i novantanove castelli che contribuirono alla fondazione della città. Le nove opere d’arte sarebbero state donate ufficialmente alla città e realizzate nel territorio regionale, con la collaborazione degli artigiani e delle aziende locali. Da promuovere nei circuiti internazionali, con l’alto patronato del Presidente della Repubblica, i patrocini delle ambasciate dei Paesi di provenienza degli artisti e da realizzare esclusivamente con i fondi raccolti dall’associazione tramite le sponsorizzazioni, si legge nell’atto. Con un comitato scientifico di alto profilo, composto da studiosi e critici d’arte espressione della città e dell’associazione.
Il progetto della Pepper fu poi proposto a febbraio del 2012. Per la cavea sarebbe stata utilizzata la naturale pendenza del luogo e per il proscenio l’artista avrebbe impiegato la naturale pietra rosa calcarea della basilica di Santa Maria di Collemaggio. Un’area di 3mila quadri per il più grande spazio per spettacoli all’aperto del centro Italia.
Da sempre sostengo che l’arte contemporanea non debba essere confinata in luoghi d’élite e indirizzata a pochi eletti, ma che piuttosto debba instaurare un rapporto diretto con la comunità. Così ho invitato artisti di fama mondiale e di diversa nazionalità all’Aquila a progettare un’opera da donare alla città. Abbiamo deciso di presentare, come prima realizzazione, il teatro progettato da Beverly Pepper. Una scelta motivata dall’urgenza di offrire alla città un luogo dove possano continuare le attività teatrali e musicali, ma anche di incontro e di aggregazione, commentò Roberta Semeraro.
Il progetto è stato quindi illustrato a fine ottobre scorso. Per Beverly Pepper una scultura ambientale non solo per eventi teatrali ma anche per scopi sociali e culturali, progettata anche per riunire le persone negli inverni freddi d’Abruzzo, può diventare una pista di pattinaggio. Con la Fondazione Carispaq l’artista donò alla città Le Colonne di Narni, due sue storiche sculture in acciaio, alte oltre 6 metri e con diametro di 60 centimetri, posizionate all’ingresso del Parco. Il Parco dovrebbe riaprire a breve ma il progetto complessivo probabilmente s’è arenato.