Simbolo del sisma del 6 aprile 2009, la chiesa di Santa Maria del Suffragio, detta delle Anime Sante perché edificata nel 1713, a seguito del terremoto del 1703, sarà riaperta ad ottobre. Grazie anche al contributo del governo francese che ha finanziato il recupero per 3milioni 250mila euro a fronte dei 6milioni e mezzo di euro necessari.
La notizia è stata diffusa in occasione della visita di una delegazione francese con l’ambasciatore Christian Masset, che si è detto orgoglioso dell’impegno del suo Paese per la rinascita del capoluogo.
Una cooperazione proficua sottolineata dalla Sovrintendente unica per il cratere, Alessandra Vittorini, non solo finanziaria ma anche artistica e tra scuole di restauro che potrebbe promettere collaborazioni future.
Soddisfazione è stata espressa da monsignor Petrocchi, allora a Latina, tra qualche giorno cardinale a Roma, ringraziamenti e gratitudine sono stati espressi dal primo cittadino Pierluigi Biondi.
Manca l’arredo e l’apparato decorativo della cupola, arretrata di qualche centimetro rispetto all’ante sisma ed una tecnica che ha prediletto la conservazione e la ricostruzione di pezzi andati perduti, così come spiegato dall’architetto Franco De Vitis. La chiesa fu ultimata nel 1775, particolarmente cara agli aquilani e quell’aspetto spettrale perché a suffragio delle vittime del terremoto del 1703, nel corso del secolo scorso ha avuto diversi interventi di restauro e riqualificazione, nessuno dei quali, come in tutte le altre chiese distrutte, ha retto il devastante sisma del 2009.
A quasi un decennio ormai dal 2009, l’auspicio è che inizino presto i lavori nelle chiese più importanti. All’indomani della tragedia qualcuno provò ad intavolare nuovi ragionamenti per la sicurezza degli edifici di culto e l’utilizzo di tecniche ingegneristiche che ne garantissero la tenuta. Quel discorso si perse, non se ne fece più nulla. Nessuno pagherà per i crolli del 2009, se il 6 aprile fosse stato di giorno, con i riti pasquali in corso, di certo non si sarebbe salvato nessuno ed avremmo contato decine di migliaia di vittime in più. Non dimentichiamolo.