Ormai non siamo né carne, né pesce. La gente sfollata per lo più dal centro e dai centri storici dei borghi langue in lande periferiche senza nulla chiamate Progetto case, non si lamenta più ma chiede ancora luoghi di aggregazione, un macellaio, un fruttivendolo e posti dove ritrovare un minimo di vita. L’accordo per fare lì mercati rionali con gli ambulanti non fu mai raggiunto, oggi l’alternativa al nulla è ancor il nulla mentre gli anni passano e ci si ritrova sulle panche di legno tra le erbacce dei quartieri mal curati. Bene che andrà bisognerà comunque tornare in un centro storico o in quelli delle frazioni completamente abbandonati o che rinascono a macchia di leopardo.
Dov’è rimasta un po’ di vita vera?
Nei 19 quartieri dormitorio diventa sempre più difficile vivere senza un bar, un’edicola, un fornaio o un alimentari di quel tipo dove una chiacchiera si scambiava sempre volentieri.
Nel 2013 un Avviso pubblico per attività commerciali, culturali e sportive raccolse 43 manifestazioni d’interesse, dovevano essere insediate nelle aree a servizio dei nuovi quartieri, sul 25% di ogni superficie C.a.s.e., a parte Paganica dove la disponibilità si riduceva al 15%. Era stato prodotto un master urbanistico dall’Università Federico II di Napoli, con cui l’amministrazione firmò un protocollo d’intesa per piani di assetto urbano orientati alla ripresa socio economica del territorio. Avrebbero potuto aprire un’attività per vent’anni, ma su quelle domande resta incisa la dicitura ufficiale è attualmente in fase di definizione una prima ipotesi d’assegnazione, dopodiché il nulla. Sono passati quasi dieci anni dal sisma gli inverni sono sempre più duri e desolati senza una città, senza la propria casa e senza un’umanità che pulsi. L’assessore alla pianificazione Luigi D’Eramo, porterà la questione alla prossima riunione con i colleghi Liris e Mannetti, insieme al sindaco Biondi. Dobbiamo capire dove andiamo e soprattutto offrire a chi resterà nei quartieri per molti anni ancora, una vita dignitosa e che abbia un minimo di calore.