Stati generali del Paesaggio. A circa vent’anni dall’ultima riunione, la scorsa settimana a Roma, a Palazzo Altemps, di nuovo insieme, diversi gli attori, leggi un po’ cambiate, chiacchiere sempre le stesse sui complessi equilibri tra Stato, enti locali, tutela e città storiche, cosa cambierebbe nei nostri assetti urbani se qualcuno dovesse metterci malamente le mani. Totalmente assente L’Aquila. Il paesaggio è una realtà in divenire. Affinché la sua trasformazione abbia carattere positivo e non regressivo, questa deve essere ispirata e orientata da giusti principi. Favorire progetti sostenibili, contrastare il consumo di suolo, valorizzare i paesaggi e le loro storiche vocazioni, rivitalizzare i borghi, sostenere i processi di rigenerazione urbana delle periferie, guarire le trasformazioni infelici e avere il coraggio di demolire, promuovendo la qualità architettonica e urbanistica degli interventi, richiedono un impegno politico e una visione organica di lungo periodo, oppure Verso il diritto a paesaggi di qualità, tutta ufficialità di questo tipo, mancando completamente la carne viva di un territorio che sta cambiando ogni giorno da anni, L’Aquila, ed il suo centro storico con la città intorno. Nella due giorni ministeriali abbiamo visto anche protagonisti di questo quasi decennio di storia post sisma, dal ministro alla Coesione territoriale, Fabrizio Barca del Governo Monti; all’architetto Stefano Boeri, che pure ha portato gli studenti del Politecnico a studiare L’Aquila, dall’architetto Mario Cucinella, più volte intervenuto e progettista del teatro a piazza d’Armi. C’era perfino Giorgio Gori, famoso produttore della tv commerciale. Ed ancora lo storico dell’arte Salvatore Settis, protagonista degli stati generali dell’arte proprio all’Aquila qualche anno fa e per finire Alessandra Vittorini, direttrice della Sovrintendenza unica per i beni culturali del capoluogo e del cratere. Responsabile, riportano le due righe Mibact, dell’intervento di restauro della Basilica di Collemaggio e componente del Comitato italo francese per il restauro della Chiesa delle Anime Sante. C’è un centro storico che rinasce a cavolo e la Vittorini viene citata per cose che fanno bene alla carriera, ma che della città non dicono nulla, stiamo andando veramente alla grande.