All’Aquila intesa come capoluogo, una casa costa oggi mediamente 721 euro a mq. a Pescara siamo ben oltre il doppio, con 1.613 euro a mq. Le quotazioni scendono in tutto l’Abruzzo ma L’Aquila segna il negativo più consistente mentre le compravendite soffrono, anche rispetto all’anno passato, un crollo vertiginoso. Prima del sisma un’abitazione di cento metri quadri in zone quotate come Pettino costava tra i 240mila ed i 300mila euro, oggi siamo quindi sui 72mila euro, secondo quanto riportano le statistiche annuali dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate. Il centro storico come il Duomo, il Corso e le zone dentro le mura non sono ancora quotate a causa del post sisma e della ricostruzione, sappiamo però che in queste stesse zone, rispetto all’anno precedente, le transazioni sono precipitate del 60%.
Il dato del capoluogo è il peggiore della Regione Abruzzo, sia come valore a mq. di una casa, che nelle compravendite. Nelle quotazioni L’Aquila segna una flessione considerevole (-6.74%), rispetto a Pescara dove risulta minima (-1.37%), e se in ambito regionale gli acquisti e le vendite sono in ripresa di oltre il quindici per cento, con Pescara e Teramo che trainano ben oltre il venti per cento, L’Aquila soffre, restando su un piccolo 3.41%.
Istituire un Osservatorio permanente che periodicamente controllasse il mercato immobiliare, quanti B&B nascono, e ne stanno nascendo diversi dalle abitazioni affidate a pacchetto in centro storico e come cambiano i 19 quartieri del Progetto Case, non è mai stata sentita come un’urgenza per governare la ricostruzione post sisma. E nonostante lo studio Ocse che predisse che avremmo avuto abitazioni per 50mila abitanti in più, al contrario, non sappiamo nemmeno in quanti siamo rimasti. Tanti pochi, chi lo sa, certezze non ne abbiamo mai cercate.