Con i laboratori d’arte di oggi, s’è conclusa l’esperienza con i bambini proposta da Kiasma Abruzzo nell’ambito de I Cantieri dell’Immaginario. Al di là dei resoconti e dei bilanci, ottimi, sulla proposta culturale alla città che faremo nei giorni a seguire, è urgente sottolineare l’interesse vivo delle famiglie aquilane per offrire ai loro figli svaghi sani e occasioni d’arte attraverso il gioco. Momenti didattici vivi ed importanti per apprendere il valore della condivisione, di un colore o di una gomma per cancellare un disegno, piuttosto che un bicchiere d’acqua per acquerellare le proprie opere, su cui più d’un bimbo, ha espresso in queste giornate, la convinzione che l’acqua è un bene prezioso e non va sprecato.
In questi anni dal post sisma, è stata sempre sentita, la richiesta delle famiglie perché i loro giovani trovassero momenti aggregativi sani ma nella nostra comunità non è ancora il momento, non lo è mai stato per gli adolescenti e non lo è per i bambini, molti dei quali otto anni fa non erano nati, non hanno il senso della città, di un centro storico, di una chiesa, di un affresco, di un’architettura e di una basilica, un approccio che non arriverà certo tra qualche mese. Usciamo da quest’esperienza arricchiti, perché abbiamo visto il sorriso e la soddisfazione di tanti bimbi, l’orgoglio di tante famiglie di averne fatto parte, la delusione di altre per non aver trovato lo spazio per iscrivere i loro piccoli ai laboratori, siamo quindi molto contenti di aver dato il nostro contributo alla città, all’aperto col sole e col caldo, proseguendo le attività artistiche svolte nei mesi invernali a Casa Museum. Speriamo che le istituzioni colgano l’urgenza di creare ed offrire spazi di crescita ai giovanissimi ed ai bimbi che in realtà, al di là delle strutture scolastiche e delle scuole estive, non hanno grandi occasioni per esprimersi, socializzare e crescere. L’unico parco giochi fruibile è al Castello, altro non c’è, sarebbe ora dopo otto anni, di cominciare a ragionarci sul serio. I bimbi aquilani sono il futuro di questa città non città, sentire di essere stati il loro fondamentale punto di riferimento per qualche ora è già una grande responsabilità.