Ci sono eletti all’Aquila che hanno sfiorato le migliaia di voti. Probabilmente grazie alla doppia preferenza di genere per cui i partiti più grandi, quelli che hanno eletto donne, contano di rimando anche la crescita esponenziale degli uomini più votati. Se questo è il rovescio della medaglia della preferenza di genere, il legislatore non ha fatto altro che peggiorare la condizione già meschina e sottordinata della donna in politica, perché se prima portava acqua dalla fonte per sciacquare e fare le faccende, oggi quella stessa acqua serve chi ha già le carte in mano. Si può però ovviare a questa presa d’atto cominciando a fare politica sul serio. Politica sui territori da parte delle donne, tra la gente, seguendo i Consigli comunali cercando di capire cosa significhi urbanistica, una delibera di Giunta e come differisce da una determina, chi era Bassanini e come mai un giorno separò i poteri, perché i dirigenti non li comanda la politica, quanto conti un atto scritto in una pubblica amministrazione che fa un funzionario o un segretario generale. Che poi questo vale per tutti, per i tanti troppi candidati e per gli eletti e più votati che talvolta non sanno neanche di che parlano, ma loro comunque si presentano e prendono voti. La donna no, si è presentata convinta perché sapeva che in tandem avrebbe potuto prendere voti e quindi ha cominciato a darci sotto tra manifesti, pose, selfie, scritti e confessioni elettorali sul perché si sarebbe presentata, sulle ragioni per cui ha deciso di candidarsi, anzi no, di metterci la faccia quando magari fino al giorno prima aveva tutt’altro in testa, come a dire ci provo, perché no, voglio fare questa pazzia, mi butto anch’io. E quindi i giochi di genere. L’aggravante è che da domani molte torneranno alle loro cose, ai loro interessi, chiuderanno la parentesi pazza ma è questo l’errore, se ci tenete veramente impegnatevi anche se non ce l’avete fatta e cercate di andare avanti da sole entrando fin da ora dentro la cosa pubblica, seguendo gli accadimenti ed i problemi cittadini. Il che vale anche per tutti quelli che si sono improvvisati senza vivere il territorio ed il risultato è stato quel che è stato.