Il M5S ha tenuto una conferenza stampa qualche giorno fa, denunciando la gestione tutt’altro che trasparente dei fondi pubblici per la ripresa culturale del territorio da parte del Comune dell’Aquila, soggetto attuatore, cioè l’ente che deciderà come e a chi distribuire 13milioni e 200 mila euro nell’arco di un quinquennio. L’ente, conferma invece in una nota, che continuerà a redistribuire 10milioni e 200mila euro di fondi pubblici, tre sarebbero già andati, come meglio crede. Non si spiega altrimenti come possa ribadire il concetto per cui il bando retroattivo per il 2016, cioè a rendicontazione, sia stato una necessità dal momento che le risorse sono disponibili dal febbraio scorso, è evidente, recita quindi la nota, che il bando poteva prevedere solo il finanziamento di attività già concluse nel 2016. Dovrebbe però far comprendere agli aquilani, come facevano queste attività a sapere che avrebbero avuto un rimborso di quanto già speso se non dietro rassicurazione pubblica, la loro, di avere con certezza il contributo: il bando 2016 è finto. Tra i prescelti in questi giorni dalla Commissione di Valutazione, nominata da Cialente, ci sono infatti I Cantieri dell’Immaginario che hanno preso 379mila 250 euro; L’Aquila verso Italia 2019 (117mila 979,25 euro); il Festival della Montagna (57mila 019,45 euro); la Notte europea dei Ricercatori (93mila 565,80 euro); Univaq street science: la ricerca al centro (67mila 707, 82 euro); Centro Studi L’Aquila Danza – Attività Culturale (58mila 073,59 euro); Festival della Partecipazione (119mila 952,67euro) ed Officina L’Aquila (116mila 156,74 euro). Ed infine il cratere, con un progetto che si chiama Periferie 2016 (30mila 617,45 euro). Tutte cose fatte con soldi anticipati ed il dubbio di un rimborso certo? La certezza che sono bandi farsa arriva quando l’amministrazione Cialente aggiunge queste parole: diversamente è avvenuto per il bando 2017 che prevede la redistribuzione delle risorse per le attività culturali programmate per l’anno in corso. Ed infatti Officina L’Aquila, per dirne una, è già in corso. Di quale redistribuzione parlano? Dov’è la selezione pubblica? Questa roba puzza di tavola imbandita per pochi lontano un miglio.