I gip del Tribunale dell’Aquila, Romano Gargarella e Guendalina Buccella, hanno disposto tre sequestri preventivi per una somma complessiva di 720mila 908,79 euro, su richiesta dei sostituti procuratori Fabio Picuti e Simonetta Ciccarelli, appartenenti al gruppo Crasi. Le indagini, informa il comando provinciale della Guardia di Finanza in una nota, hanno riguardato tre distinti procedimenti inerenti l’indebita percezione di erogazioni pubbliche richieste nell’ambito della ricostruzione aquilana; i fatti reato sono stati contestati ai beneficiari dell’indennizzo nonché, in alcuni casi, anche ai tecnici che hanno redatto i progetti a corredo delle domande, ritenuti consapevoli delle false attestazioni. Si tratta dei primi esiti di un’attività di indagine ideata lo scorso anno su input del già procuratore Fausto Cardella, che in più ampio progetto investigativo ha voluto coinvolgere le sezioni di polizia giudiziaria del Corpo Forestale dello Stato e della Polizia Municipale, coadiuvate per esperienza e tecnica investigativa sul tracciamento del danaro sia dal Nucleo di polizia tributaria che dalla sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza. Le indagini possono considerarsi “progetto pilota” in quanto si è dato valore ad alcuni dati che incrociati tra loro, desunti attraverso l’interrogazione delle banche dati create dai vari uffici che operano sul territorio, quali quella creata presso gli uffici specializzati presso il Comune dell’Aquila e presso gli uffici dei Vigili del Fuoco, hanno permesso un monitoraggio sicuro del danaro erogato. Sono emerse, da ciò, contraddittorietà nelle dichiarazioni rese dai cittadini in occasione delle richieste di indennizzo avanzate a vario titolo nei confronti del Comune, beni mobili danneggiati/CAS/riparazione immobile, richiesta recupero beni), che già ad una prima lettura apparivano sintomatiche di falsità e conseguente inesistenza del diritto a beneficiare dell’emolumento richiesto.