Credo che una delle cose più gravi di questa ricostruzione, sia il fatto che ai posteri non resterà la storia precisa di quel che è stato. Ognuno va per conto proprio e gli è concesso nonostante si usino fondi pubblici, e le amministrazioni civiche, che dal 2012 non hanno più commissari a sovrastarle, non pensano ancora di portare il segno ricostruendo ogni data ed accadimento. Una comunità senza storia è perduta, ho chiesto stamattina al professor Raffaele Colapietra, se è così anche per il più grande storico contemporaneo della città, è altrettanto vero che per lui non si può fare nulla. O nasce come necessità dell’amministrazione, o uscirà fuori da qualche processo, sede in cui bisognerà portare per forza atti e documentazioni, oppure non resta altro da fare che prenderne atto e rammaricarsene, di più non si può fare. La comunità aquilana è dispersa, è stata subito evacuata sette anni fa, c’è ben poco da fare oggi per Colapietra, rispetto al terremoto del ‘700, quando la gente toglieva le macerie e metteva le baracche, in quelle baracche andarono anche le famiglie, tutti, si stava insieme e si scriveva la storia che oggi leggiamo. Chi sa se la nostra sarà mai scritta, le 19 new town sono un dato di fatto per lo storico, per integrarle servirebbe un’idea ma si vive alla giornata, ed è difficile in questo modo recuperare un’identità. Forse è stata irrimediabilmente persa quella notte, quando alle 4 del mattino erano già disponibili i pullman per Pescara, anche il gas e l’elettricità non li ha tolti il sisma e probabilmente, secondo il professore che non ha mai lasciato L’Aquila, quel disegno ci ha segnato per sempre. L’aggravante è che non c’è un’amministrazione che abbia la più pallida idea del domani, come riorganizzare il centro storico, con quale identità sarà ripopolato, cosa succederà, c’è quindi l’oggi, in cui molto potrebbero fare le amministrazioni civiche per focalizzare un’idea di futuro e puntarci cercando di realizzarla con una comunità tutta da rifare, e invece neanche ci provano. Anche in questo caso, secondo Colapietra, possiamo solo prenderne atto e rammaricarci, di più non riusciremo a fare se chi ci amministra proprio non prova a volare più in alto.