La prima riunione operativa del movimento Vogliamo Fiumi e Mari Puliti, promossa da Confcommercio e Forum Acqua a Pescara, ha portato alla firma di un documento condiviso dalle associazioni ambientaliste e quelle di categoria. Quasi il 70 per cento dei corsi d’acqua non ha ottenuto lo stato di qualità buono da raggiungere entro il 31 dicembre 2015, evidenzia il documento, con il rischio che la Regione Abruzzo dovrà pagare multe milionarie all’Ue. Il 22 per cento della costa abruzzese è di qualità scarsa per la balneazione, a fronte di un 2 per cento a livello comunitario. Gli scarichi abusivi industriali e civili sono in aumento. Le sponde dei fiumi sono vere e proprie discariche a cielo aperto, dove i rifiuti, durante le piene, vengono trascinati in acqua per poi finire in mare. L’azione di contrasto messa in atto dalle autorità competenti in questi anni è stata del tutto inefficace, episodica ed incostante. Per le associazioni l’Abruzzo necessita subito del risanamento dei fiumi, del mare e di bonifiche dei tanti siti contaminati. Ne va del futuro economico e della qualità della vita nella nostra Regione, scrivono. L’emergenza inquinamento delle acque dei fiumi e del mare, oltre a minacciare seriamente la salute dell’intera comunità sta per portare al collasso la gran parte delle imprese turistico commerciali che operano sulla costa. Quindi l’urgenza di definire subito un piano concertato. La situazione è stata definita gravissima sia dal punto di vista sanitario che economico, le associazioni chiedono di definire subito le criticità, di programmare la chiusura degli scarichi abusivi, di ripristinare il funzionamento dei depuratori fuori norma, d’istituire un osservatorio congiunto e garantire trasparenza, oltre ad una task force, per il controllo sistematico degli scarichi abusivi. Per il sottosegretario regionale all’ambiente, Mario Mazzocca, presente alla riunione, bisogna coordinarsi, per il sistema depurativo sono stati appaltati 170milioni di euro e sarebbe disponibile uno studio che traccia gli scarichi abusivi. Il fatto è che la stagione estiva è alle porte e siamo sempre in piena emergenza inquinamento.