Com’è possibile che alloggi popolari che lo Stato ha demolito e ricostruito per le famiglie, siano dati in fitto a studi professionali? Lo Stato non controlla se gli alloggi popolari spettino ancora a quelle persone, per consuetudine si ereditano pure, ovvio quindi, che dovremo costruire alloggi popolari a vita. Anche all’Aquila, dove il post sisma porterà case per 50mila abitanti in più, migliaia di cittadini si sono trasferiti mantenendo la residenza per non perdere i benefici assistenziali e gli amministratori faticano a dire la verità, basterebbe incrociare l’anagrafe con le iscrizioni a scuola, per comprendere le migliaia di studenti che non studiano più qui. Una politica abitativa post sisma non interessa, nonostante le migliaia di alloggi del Progetto case e map con cui fare i conti. E’ passato il principio per cui il privato ha diritto a riavere la propria casa, scegliersi l’impresa e pagarla il massimo consentito. Il fenomeno è fuori controllo e molti alloggi sono oggi in vendita o pronti per essere affittati. Non erano evidentemente alloggi principali, sono stati riparati forse con false dichiarazioni, nessuno sa se è la prima o la quinta casa quindi non sanno se e quanto tassarla, in molte palazzine è tutto diventato commerciale al pianterreno, prima erano solo portoni e seminterrati. Il diritto del proprietario privato è diventato strapotere dove il pubblico caccia solo soldi. Sicuro c’è un substrato d’incapacità ad organizzare a mettere insieme gli studi sui centri storici per pianificare cosa riqualificare, cosa non ricostruire per migliorare tessuti urbani o come cambiare destinazioni d’uso per le tantissime case e casette dei borghi delle frazioni, per lo più disabitate prima del sisma. Sono però passate per abitazioni principali cioè quelle che la norma vuole vive ed abitate al 6 aprile 2009 per ottenere contributi e sono diventate case e villette anche vecchie stalle abbandonate. Il pubblico non pianifica, non ha voluto pensare strategie ed alternative per sostituire abitazioni inutili in strutture turistiche per un rilancio economico, per esempio. Significherebbe avere un’idea di città ma si preferisce ricostruire alloggi a manetta senza visione.