Continua il resoconto criptico dell’Ufficio speciale per la ricostruzione dell’Aquila, l’Usra, e quelli ridicoli dell’amministrazione comunale che pubblica periodicamente report senza tirare le somme, lasciandole così alla libera interpretazione. Raniero Fabrizi, il nuovo responsabile Usra, promise a giugno di chiudere le istruttorie per le case nel 2019, anche se i dati non confortavano la sua visione, e a metà ottobre aggiunge che l’Usra, ha prodotto più di un miliardo di contributi concessi, relativi a più di 6.300 unità immobiliari. Il che tradotto in pratiche chiuse significa comunque un bilancio catastrofico, perché sul totale delle 2.500 pratiche da fare in tutto, non dicono lo stato dell’arte e scompare perfino la previsione sulle schede parametriche parte seconda. Cioè la fine vera dell’istruttoria. Quella programmazione sarà oggetto di pubblicazione successivamente all’autorizzazione alla progettazione esecutiva da parte del Comune dell’Aquila, che sappiamo partirà solo se il Comune avrà da Roma la certezza delle risorse. E questa certezza non c’è. E’ difficile far capire alle persone che siamo ad un punto morto, visto che la propaganda degli amministratori locali, non dice la verità alla città, ma predilige un’informazione surreale con cui Fabrizi annuncia ad ottobre che la sua pianificazione prevede di esaminare entro la metà del 2017: 165 pratiche della vecchia procedura, quella della filiera, e 640 pratiche relative alle schede parametriche parte prima. Va da sé che entro il 2019 non riusciremo a chiudere nulla, sono calcoli fumosi, irrealistici, nelle frazioni saranno esaminate poche decine di pratiche su Paganica, Tempera, Santa Rufina, Camarda, Arischia, Onna, San Gregorio, Bazzano, Bagno Grande, Civita di Bagno, Colle di Roio, Roio Piano e Roio di Poggio. Nel 2017, non sono in programma pratiche da vedere nelle frazioni e solo poche decine nel centro storico, questa è la verità e la politica locale, non so fino a che punto abbia compreso o finga di non capire, ma è talmente uno sfacelo amministrativo che un’informazione corretta alla città non riuscirebbe comunque a fare la differenza.