Il 17 e il 18 novembre è stato registrato un aumento della temperatura media globale maggiore di 2°C rispetto ai livelli pre-industriali, lo ha rilevato il 20 novembre, il servizio europeo sul cambiamento climatico Copernicus Climate Change Service, (C3s).
Il 17 e il 18 novembre sono stati i primi giorni nella storia in cui la temperatura media globale ha superato i 2°C rispetto ai livelli preindustriali (1850-1900), vale a dire la soglia massima prevista dall’accordo di Parigi del 2015 e non era mai successo prima.
Nello specifico, il 17 novembre la temperatura media globale ha superato di 2,07°, la media stagionale del periodo che va dal 1850 al 1900, la soglia è stata poi superata di nuovo il 18 novembre (2,06°), ma il dato non è stato ancora confermato. Non era mai successo che la temperatura di un singolo giorno superasse la soglia dei due gradi, ha commentato Samantha Burgess del C3s.
Secondo l’accordo di Parigi, il limite più ambizioso entro cui contenere l’aumento di temperatura rispetto ai livelli pre-industriali entro il 2030 è di 1,5°C, mentre il limite meno ambizioso è di 2°C. Il superamento di questa soglia nel corso di questi ultimi giorni, tuttavia, non significa che il limite generale dell’accordo di Parigi sia stato raggiunto, perché la temperatura dev’essere valutata su più anni, riflette la Protezione civile. Ma nonostante questo, le misurazioni attuali rimangono preoccupanti: secondo alcune stime, attualmente la temperatura media globale, supera di 1,2°C quella dell’era preindustriale. Ricordiamo anche che, sempre secondo C3s, il 2023 sarà probabilmente l’anno più caldo mai registrato nella storia dell’umanità, superando il record del 2016, visto che i cinque mesi che vanno da giugno a ottobre 2023, sono stati uno dopo l’altro i più caldi mai registrati. In particolare, agosto 2023, è stato il mese più caldo mai registrato in assoluto.
Secondo il Rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, Unep, con gli attuali impegni sul clima assunti dai Paesi di tutto il mondo, il pianeta è su una traiettoria di riscaldamento catastrofico da 2,5 a 2,9 gradi entro il 2100. Se non cambia nulla, ha commentato il segretario generale Onu, Antonio Guterres, nel 2030 le emissioni saranno di 22mld superiori a quelle consentite dal limite di 1.5 gradi. Si tratta più o meno del totale delle attuali emissioni annuali di Usa, Cine e Ue messe insieme.
Alla Cop 28 a Dubai del 30 novembre prossimo, si dovrà delineare una linea drastica sul clima ora, ha aggiunto, i leader mondiali non possono più andare oltre. Il vertice dei grandi si terrà, paradossalmente, in uno dei Paesi più importanti per produzione di petrolio.