Ci risiamo, ancora veleno, ancora una strage di animali selvatici: 9 lupi, 3 grifoni e 2 corvi imperiali trovati morti, quasi sicuramente a causa di bocconi avvelenati. Nel giro di una settimana, denuncia in una nota il Parco nazionale d’Abruzzo, è stato praticamente sterminato il branco di lupi che stanziava nella zona di Olmo di Bobbi, nota località nel Comune di Cocullo.
Una località nota per essere praticamente lo spartiacque tra la Valle del Giovenco, la Valle Subequana e la Valle Peligna. Un corridoio naturale tra il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e il Parco Regionale Sirente Velino. Questo aspetto accresce l’importanza dell’area, esterna ai confini delle due aree protette ma in parte inclusa nell’area contigua del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise; un elemento, questo, molto importante dal momento che assicura il diritto agli allevatori della zona all’indennizzo dei danni provocati da lupo e orso.
Le cause della strage devono essere ancora certificate dall’Istituto Zooprofilattico d’Abruzzo e Molise, dove sono state portate le carcasse degli animali morti, ma il rinvenimento nei giorni scorsi di alcuni bocconi con sostanze chimiche, lascia pochi dubbi e apre scenari drammatici sul perché nel 2023 ci siano ancora persone legate ad attività arcaiche e vigliacche; persone che pensano di farsi giustizia da soli.
La caccia è chiusa e non ci sono attività legate alla cinofilia, mentre la stagione del tartufo nero, lo scorzone è appena iniziata. Una volta, nel gergo degli allevatori, si parlava di “pulizie di primavera”, con riferimento all’eliminazione di quelli che un tempo erano addirittura considerati ‘animali nocivi’. Pensavamo, sinceramente, che questo modo di agire fosse ormai scomparso lontano dal modus operandi della gran parte degli allevatori onesti e perbene che vivono la montagna con sacrificio ma anche con rispetto e consapevolezza. Tanto tempo fa ormai la predazione da parte dei ‘nocivi’ era tale, e determinava una perdita concreta, senza indennizzi, al contrario di quanto invece accade oggi.
Continuiamo ad avere rispetto per la stragrande maggioranza degli allevatori onesti, ritenendo però ormai inaccettabile per chiunque la strage di animali che, almeno per ora, ha colpito lupi e grifoni. Abbiamo moltiplicato gli sforzi per la sensibilizzazione e la prevenzione e attivato il supporto determinante delle unità cinofile dei Carabinieri Forestali e del Parco, per questo non è più accettabile tollerare passivamente gli accadimenti ed è necessario che i Comuni, i proprietari dei pascoli e la Regione Abruzzo, adottino provvedimenti che colpiscano duramente questi comportamenti illeciti e criminali. Occorre adottare norme che vietino qualunque attività nelle aree interessate dalla presenza di esche e bocconi avvelenati, replicando cioè la norma già vigente per le aree percorse dal fuoco, scrive ancora il Parco.
Solo così sarà possibile, anche grazie al contributo determinate della stragrande maggioranza di allevatori onesti, isolare i criminali che pensano di ricacciare la Regione verde d’Europa, portata a simbolo di convivenza tra uomo e grandi predatori, al medioevo culturale in cui i bocconi avvelenati erano lo strumento per eliminare componenti fondamentali degli habitat che tutti ci invidiano e che non possiamo certo perdere a causa di pochi delinquenti.