L’Arte a L’Aquila in 200 Immagini fa parte di una collana d’Arte, edita da Pacini editori, dedicata alla storia artistica dei principali centri urbani d’Italia raccontata attraverso le emergenze più significative e curiose.
Punto di forza è il ricco apparato iconografico accompagnato da didascalie informative e sintetiche.
Il volume dedicato all’Aquila racconta, attraverso pregevoli fotografie, la parabola di una città fondata a metà del XIII secolo e destinata a divenire, in pochi decenni, la seconda per importanza del Regno di Napoli, informa una nota stampa. Ma anche la sua storia tormentata segnata da periodiche catastrofi e da prodigiose rinascite.
Il saggio introduttivo è a cura di Fabrizio Marinelli mentre l’apparato iconografico, che costituisce l’elemento preponderante del volume, è frutto di una campagna fotografica originale curata da Claudia Pajewski, integrata da numerose immagini di repertorio, tratte dall’archivio personale dell’autore e da quelli di affermati specialisti attivi in Regione, come Luciano D’Angelo, Gino di Paolo, Riccardo Garzarelli e molti altri. La perdurante inagibilità di numerosi edifici monumentali danneggiati al sisma del 2009 ha imposto inoltre il ricorso a numerose immagini d’epoca, generosamente concesse da collezionisti privati.
L’Arte a L’Aquila in 200 Immagini non è una guida turistica e nemmeno un saggio di approfondimento critico, spiega ancora la nota, è soprattutto uno strumento che, attraverso la forza delle immagini, consente a ciascuno di creare un proprio percorso alla scoperta del tessuto urbano.
Il volume sarà presentato martedì 20 settembre alle ore 16.30 all’Auditorium della Fondazione Carispaq che ha sostenuto la realizzazione del libro di Mauro Congeduti.
Alla presentazione parteciperanno, oltre l’autore, il presidente della Fondazione Carispaq, Domenico Taglieri, Fabrizio Marinelli, presidente assemblea dei soci della Fondazione, la direttrice del MUNdA, Museo Nazionale d’Abruzzo, Federica Zalabra, lo storico dell’arte docente presso l’ateneo aquilano Michele Maccherini e lo storico dell’architettura Maurizio d’Antonio.