Il dono del cibo dal maschio alla femmina, è un comportamento caratteristico del corteggiamento del gruccione, e oggetto di una sequenza fotografica ripresa a Spoltore, in provincia di Pescara, dalla consigliera della Stazione Ornitologica Abruzzese, Giulia Pace.
Il gruccione è una specie migratrice transahariana, cioè sverna in Africa a sud del deserto mentre nidifica in primavera-estate in Europa, dove arriva in aprile dopo un viaggio di circa 5mila chilometri. E’ una specie gregaria che nidifica in colonie anche di oltre 100 nidi, che sono posti alla fine di gallerie scavate dagli individui nelle pareti di roccia friabile o di terra. Si nutre di api, vespe, calabroni, farfalle. Ha un complesso sistema riproduttivo, con individui definiti helpers, che non fanno un proprio nido, ma aiutano una delle coppie ad alimentare la prole. Quasi sempre sono parenti di solito figli degli anni precedenti della coppia.
E’ una specie in forte espansione in tutta Europa. In Abruzzo la prima colonia di 5-6 coppie fu individuata nel 1990 sui colli di Pescara. La specie non era considerata comune tanto che questa segnalazione fu oggetto di una pubblicazione su una rivista specializzata nazionale da parte di Massimo Pellegrini, attuale presidente SOA, e Piercarlo Di Giambattista, ricorda Augusto De Sanctis, consigliere della Stazione Ornitologica Abruzzese. Negli anni successivi la specie ha progressivamente occupato tanti siti in Abruzzo e oggi ci sono decine di colonie, soprattutto nelle aree collinari e nelle conche interne, tanto che spesso riceviamo chiamate da persone stupite di aver visto un uccello così colorato. Questa espansione è stata recentemente spiegata scientificamente con i cambiamenti climatici: è una delle specie favorite dall’aumento della temperatura media ed è quindi un termometro del riscaldamento globale. Siamo anche intervenuti di recente per tutelare una grandissima e spettacolare colonia a Torino di Sangro, dove un centinaio di nidi sono localizzati su una vecchia cava.
Ero nel giardino di casa quando ho sentito il tipico verso della specie con cui ogni individuo si tiene in contatto con gli altri membri del gruppo. Una piccola “nuvola” di gruccioni è quindi comparsa e sono corsa a prendere la macchina fotografica riuscendo a riprendere questa scena, con il maschio che offre la preda, una farfalla, una Vanessa atalanta, specie di insetto anch’essa dai colori delle ali inconfondibili, racconta Giulia Pace, autrice della sequenza fotografica. E’ certamente una delle specie più belle da osservare, con i colori che sembrano quelli di una tavolozza di un pittore. L’invito della Stazione Ornitologica Abruzzese è quello di alzare gli occhi al cielo, perché la natura, anche in posti magari inaspettati, ci rivela d’improvviso la sua bellezza.