05 Set 20

Palazzo Ardinghelli/MAXXI, recensioni

Si completa di un ulteriore tassello il percorso che porterà alla nascita del MAXXI L’Aquila, sede distaccata del MAXXI di Roma che inaugurerà il prossimo 30 ottobre nel capoluogo abruzzese, negli spazi del settecentesco Palazzo Ardinghelli. La riapertura di Palazzo Ardinghelli mi emoziona e mi rende orgogliosa: è il simbolo di una doppia rinascita, dalle ferite del terremoto e dal tempo sospeso dell’emergenza coronavirus, commenta Giovanna Melandri, Presidente della Fondazione MAXXI. Ringrazio la Federazione Russa, il MiBACT, Cassa Depositi e Prestiti e tutti coloro che lavorando con competenza, generosità e passione hanno restituito al palazzo la sua bellezza.  Ora sta a noi farlo rivivere e, insieme con le amministrazioni, le istituzioni scientifiche e culturali, i centri di studio e ricerca e le associazioni del territorio, ci impegneremo perché le mostre, le iniziative, le attività di MAXXI L’Aquila offrano un contributo alla rigenerazione civile e sociale a lungo attese e alla vivacità culturale propria di questa città.

La nascita del progetto MAXXI L’Aquila risale al 2016, quando il Ministero dei Beni Culturali guidato da Dario Franceschini scelse di destinare Palazzo Ardinghelli a succursale del MAXXI di Roma, un modo per contribuire alla ricostruzione e alla rinascita della città dopo il sisma del 2009. Il progetto, inserito nel piano strategico Grandi Progetti Beni Culturali e per il quale il Ministero aveva previsto un finanziamento pari a 2milioni di euro, prevede la creazione di un polo dedicato alle arti e alla creatività contemporanee con la realizzazione di opere site specific pensate per Palazzo Ardinghelli. Grazie a un generoso finanziamento da parte del Governo della Federazione Russa di oltre 7milioni di euro, il MiBACT ha effettuato su Palazzo Ardinghelli interventi di restauro conservativo, consolidamento, miglioramento sismico e la parziale ricostruzione delle parti crollate. I lavori hanno riservato anche alcune sorprese, con ritrovamenti che mettono in luce le diverse stratificazioni dell’edificio: le pietre di un antico portale, un dipinto sul soffitto di una delle stanze, probabilmente una camera da letto, che raffigura due putti, le decorazioni che si intravedono sulle pareti esterne del cortile. Questa è una giornata densa di significati, nella quale arriva un segnale importante all’insegna della cultura, dell’arte, della bellezza: restituiamo perfettamente restaurato a L’Aquila e ai cittadini aquilani un palazzo meraviglioso, uno dei luoghi simbolo della città, duramente colpito dal terremoto, spiega la sottosegrataria al MiBACT Anna Laura Orrico. Permettetemi di ringraziare la Federazione Russa per il grande contributo offerto e il personale e i tecnici del Ministero dei Beni culturali per l’eccezionale lavoro di restauro fatto. Palazzo Ardinghelli ospiterà la sede aquilana del MAXXI, un presidio culturale e un laboratorio aperto di sperimentazione. Sarà una risorsa preziosa per il territorio, in collaborazione con le istituzioni scientifiche e con gli operatori culturali locali darà un impulso importante nel processo di rinascita e di rilancio della città.

L’inaugurazione del MAXXI L’Aquila è prevista per il prossimo 30 ottobre, con un progetto espositivo pensato per valorizzare l’architettura del Palazzo appena restaurato che vedrà protagoniste le opere realizzate appositamente da cinque artisti italiani individuati dal Ministero nel 2015: Elisabetta Benassi, Daniela De Lorenzo, Alberto Garutti, Nunzio ed Ettore Spalletti. A queste opere si aggiunge il progetto di Anastasia Potemkina, giovane artista russa, prodotto in collaborazione con la V-A-C Foundation di Mosca e realizzato con la partecipazione dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila. Particolare attenzione sarà poi data alla fotografia, con la committenza affidata a Paolo Pellegrin e dedicata alla città dell’Aquila, e quella affidata a Stefano Cerio, dedicata al territorio abruzzese. Questo percorso sarà completato da una selezione di opere provenienti dalle collezioni del MAXXI, con autori come Monica Bonvicini, Maurizio Cattelan, Enzo Cucchi, Bruna Esposito, Giulio Paolini, Piero Manzoni, Maurizio Nannucci, Liliana Moro, Sou Fujimoto, Superstudio, Giovanni Michelucci, Bernard Khoury, Yona Friedman, Guido Guidi, Giovanni Chiaramonte, Olivo Barbieri, Allora & Calzadilla. www.maxxi.art

*Desirée Maida, Artribune 5 settembre 2020.

 

L’Aquila, rinasce Palazzo Ardinghelli. Dal 30 ottobre il MAXXI

Il restauro realizzato grazie al contributo della Federazione Russa e frutto di otto anni di lavoro certosino degli esperti e dei tecnici dei Beni culturali del territorio.

Un palazzo straordinario restituito alla collettività. Un pezzo di storia della città che torna a vivere e a interagire con il territorio. Un gioiello del barocco aquilano che rinasce dopo un attento restauro e diventa polo della creatività contemporanea, laboratorio di futuro. Un esempio ammirevole di collaborazione internazionale e interistituzionale. Un contributo alla ricostruzione della città dopo il sisma del 2009, all’insegna della cultura. Tutto questo è MAXXI L’AQUILA, progetto che ha visto MiBACT e Fondazione MAXXI – di concerto con il Comune di L’Aquila, la Regione Abruzzo e le istituzioni del territorio tra cui l’Università, il Gran Sasso Science Institute, l’Accademia di Belle Arti, l’Istituzione Sinfonica Abruzzese, il Teatro Stabile e molte altre ancora – impegnati insieme per un grande obiettivo: contribuire al rilancio del territorio ferito dal sisma attraverso la cultura, recuperando con un sapiente restauro Palazzo Ardinghelli, il magnifico palazzo settecentesco devastato dal terremoto, restituendolo alla suggestiva bellezza barocca dei suoi spazi luminosi, multiformi e avvolgenti, e offrendolo alla comunità come nuovo luogo collettivo, una piattaforma di creatività culturale, aperta, condivisa, al servizio della rinascita della città.

Il restauro di Palazzo Ardinghelli – realizzato grazie al generoso contributo della Federazione Russa e frutto di otto anni di lavoro certosino degli esperti e dei tecnici dei Beni culturali del territorio – è stato presentato a L’Aquila sabato 5 settembre 2020, in un incontro all’aperto davanti al Palazzo, in Piazza Santa Maria Paganica, da pochi giorni dotata di un nuovo impianto di illuminazione che ne fa risplendere la bellezza anche di sera, ulteriore contributo del Comune alla riqualificazione urbana. Introdotti da Margherita Guccione, Direttore generale per la creatività contemporanea del MiBACT e Pietro Barrera, Segretario generale della Fondazione MAXXI, sono intervenuti Anna Laura Orrico, Sottosegretario del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo; i Consiglieri dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia Alexey Fadeev e Konstantin Belyaev; Stefano D’Amico, Segretario regionale del MiBACT per l’Abruzzo; Marco Marsilio, Presidente Regione Abruzzo; Pierluigi Biondi, Sindaco dell’Aquila; Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI. Erano presenti Hou Hanru, Direttore artistico del MAXXI e Bartolomeo Pietromarchi, Direttore del MAXXI Arte che curerà la mostra inaugurale, un rappresentante di Enel, storico partner del museo, primo socio fondatore privato della Fondazione MAXXI dal 2015.

Palazzo Ardinghelli, la storia

Storica dimora dell’omonima famiglia di origine toscana, il Palazzo è considerato uno dei massimi esempi del barocco aquilano ed è l’unico nella regione che ha la facciata con balconata a quota variata. Situato in pieno centro storico, in piazza Santa Maria Paganica, fu edificato tra il 1732 e il 1743, dopo il grande terremoto che nel 1703 distrusse la città. Progettato dall’architetto romano Francesco Fontana, figlio del più celebre Carlo, è caratterizzato da un cortile porticato da cui parte lo scalone monumentale di derivazione borrominiana sovrastato dai dipinti dell’artista veneto Vincenzo Damini, che rappresentano i Quattro Continenti e l’Aurora, datati 1744. Proprio la corte interna che attraversa l’edificio, collegando piazza Santa Maria Paganica e via Garibaldi, renderà il museo uno spazio urbano pubblico aperto alla città, creando un filo ideale con la piazza del MAXXI a Roma, disegnata da Zaha Hadid, che unisce due aree del quartiere Flaminio. Nelle prime due sale del piano nobile fanno bella mostra due camini monumentali. Dalla parte opposta, invece, dopo il Salone principale, oggi Sala della Voliera, e una teoria di stanze incastonate una dentro l’altra, il cerchio di un ideale percorso si conclude con la cappella di famiglia, dove sarà esposta l’opera pensata appositamente dal maestro Ettore Spalletti. Dopo la morte di Filippo Ardinghelli, per il Palazzo sono iniziati secoli di progressivo degrado. Alla fine del secolo scorso, ha ospitato prima gli Uffici della Pretura, poi l’Anagrafe del Comune, sino a essere venduto al Demanio dello Stato e, alla fine del 2008, affidato al MiBACT. Dopo pochi mesi, il terremoto dell’aprile 2009 ha danneggiato gravemente la struttura del palazzo, che già versava in una generale condizione di abbandono.

Il restauro e la progettazione museale

Era difficoltoso anche solo entrare dentro la corte di Palazzo Ardinghelli, all’indomani del sisma del 2009. La forte scossa della notte del 6 aprile aveva causato il ribaltamento delle pareti del cortile, con crollo parziale del porticato, oltre a diversi danni all’apparato dei saloni del piano superiore, dovuti al massiccio crollo in diversi punti della copertura. Nella corsa alla solidarietà internazionale verso la città colpita dal disastroso terremoto, il Governo della Federazione Russa ha subito individuato due beni monumentali da adottare per garantirne il restauro: la Chiesa di San Gregorio Magno, nella frazione di San Gregorio e, nel cuore dell’Aquila, proprio Palazzo Ardinghelli, cui è stato destinato un generoso contributo di 7,2 milioni di Euro. I tecnici del MiBACT hanno sottoposto il Palazzo a un sapiente intervento di restauro conservativo, consolidamento, miglioramento sismico e parziale ricostruzione delle parti crollate (come la copertura di uno dei saloni del piano nobile, la Sala della Voliera, dove è stato ricostruito lo scheletro del soffitto a padiglione distrutto dal sisma). Il restauro ha anche restituito le continuità interrotte già prima del terremoto, come la sequenza androne corte accesso posteriore, recuperata nelle sue valenze figurative e architettoniche. Anche questo restauro ha riservato “sorprese”, con ritrovamenti che sottolineano la stratificazione dell’edificio. Come le pietre di un antico portale, o un dipinto sul soffitto di una delle stanze, probabilmente una camera da letto, che raffigura due putti, o ancora le decorazioni che si intravedono sulle pareti esterne del cortile. In questa attenzione alla storia del Palazzo, rientra la salvaguardia dell’intonaco lustro originale dello scalone monumentale e quella della pietra della facciata, che restituisce una cromia molto rara. E, ancora, il restauro di una porzione del pavimento originale, a cui sono ispirate le geometrie delle altre pavimentazioni realizzate. Il Segretariato regionale per l’Abruzzo (stazione appaltante) e la Soprintendenza unica per l’Aquila e il cratere hanno realizzato l’imponente progetto di restauro. E negli ultimi anni, in stretto collegamento con la Fondazione MAXXI, attraverso la costituzione di un tavolo tecnico che ha visto cooperare sinergicamente questi enti con costanti sopralluoghi ed incontri, hanno reso possibile l’adeguamento degli spazi settecenteschi alla nuova funzione espositiva, dedicata alla contemporaneità.

Verso MAXXI L’Aquila

L’imponente e raffinata cifra di Palazzo Ardinghelli, questa sua innata spazialità che crea un naturale percorso nella successione dei saloni e delle stanze, ha fatto sì che il Ministro dei beni culturali Dario Franceschini, in visita a L’Aquila nel 2014, vedesse l’edificio già destinato a diventare uno spazio espositivo d’eccellenza. Da quella prima suggestione è nato il progetto di MAXXI L’AQUILA, uno spazio dedicato alla creatività contemporanea, un laboratorio di futuro nel pieno della storia della città, in uno dei suoi monumenti più affascinanti. Palazzo Ardinghelli, magistralmente restaurato, sta quindi per diventare un centro vivo di cultura non solo per la città dell’Aquila, tappa concreta di un processo di recupero del patrimonio che ruota intorno al valore sociale, inclusivo ed identitario dei beni culturali, legandoli a una loro vitale e quotidiana fruizione, per dare senso e contenuto ai luoghi restaurati. Venerdì 30 ottobre 2020, alla presenza del Ministro dei beni culturali Dario Franceschini e dell’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia Sergey Razov, con la partecipazione di Cassa Depositi e Prestiti, che ha supportato la realizzazione degli apparati tecnologici per la nuova funzione museale del Palazzo, MAXXI L’AQUILA sarà inaugurato. Il progetto espositivo è stato pensato per valorizzare fin da subito l’architettura del Palazzo appena restaurato, in relazione con le committenze realizzate appositamente da cinque importanti artisti italiani individuati dal Ministero nel 2015: Elisabetta Benassi, Daniela De Lorenzo, Alberto Garutti, Nunzio e il maestro Ettore Spalletti, recentemente scomparso, cui è dedicato uno degli spazi più suggestivi. A queste opere si aggiunge il progetto di Anastasia Potemkina, giovane artista russa, prodotto in collaborazione con la V-A-C Foundation di Mosca e realizzato con la partecipazione dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, come primo passo per valorizzare il dialogo tra artisti russi e italiani in un edificio storico restaurato grazie a una generosa donazione della Federazione Russa. Un’attenzione speciale è data alla fotografia, con la committenza affidata a Paolo Pellegrin e dedicata alla città de L’Aquila, e quella affidata a Stefano Cerio, dedicata al territorio abruzzese. Questo denso percorso sarà integrato e rafforzato da una selezione di opere provenienti dalle collezioni di arte, architettura e fotografia del MAXXI scelte per la loro capacità di riflettere sugli ambiti spaziali ideali e materiali che determinano il luogo o ne sono determinati. La mostra è quindi occasione per esplorare e sperimentare tutti gli spazi del museo, dalla corte allo scalone principale, dalla cappella alla teoria di sale espositive che si susseguono senza soluzione di continuità, in un itinerario che da un lato guarda allo straordinario lavoro di restauro realizzato per restituire l’edificio alla città e al pubblico, dall’altro accompagna le riflessioni sul sodalizio tra la luce, il colore, lo spazio e l’ambiente e la sua percezione, in una scala urbana e territoriale tra il visionario e l’utopico, attraverso i lavori di autori come Monica Bonvicini, Maurizio Cattelan, Enzo Cucchi, Bruna Esposito, Giulio Paolini, Piero Manzoni, Maurizio Nannucci, Liliana Moro, Sou Fujimoto, Superstudio, Giovanni Michelucci, Bernard Khoury, Yona Friedman, Guido Guidi, Giovanni Chiaramonte, Olivo Barbieri, Allora & Calzadilla.

*AgCult, 5 settembre 2020

 

La rinascita di Palazzo Ardinghelli: tutto pronto per MAXXI L’Aquila

In un periodo di attese e di incertezze per il futuro, una notizia che guarda al futuro con speranza, a partire da un territorio simbolo di rinascita: Palazzo Ardinghelli, fiore all’occhiello dell’architettura barocca del centro Italia, ha aperto oggi le sue porte, mostrando i risultati dei lavori di restauro e dando il là al nuovo polo della creatività contemporanea, targato MAXXI L’Aquila. Un progetto ampio e ambizioso, annunciato già nel 2014, e che ha visto la collaborazione di Mibact e Fondazione MAXXI, di concerto con il Comune di L’Aquila, la Regione Abruzzo e istituzioni tra cui l’Università di L’Aquila, il Gran Sasso Science Institute, l’Accademia di Belle Arti, l’Istituzione Sinfonica Abruzzese e il Teatro Stabile. Ma non solo, perché a contribuire al recupero dell’edificio storico, gravemente danneggiato dal sisma del 2009, anche il Governo della Federazione Russa, che ha partecipato anche al restauro della Chiesa di San Gregorio Magno, con contributo complessivo di 7,2 milioni di euro.

I lavori di restauro di Palazzo Ardinghelli sono stati presentati oggi e hanno mostrato alla comunità la suggestiva bellezza barocca dei suoi spazi luminosi, multiformi e avvolgenti, che diventeranno una piattaforma di creatività culturale, aperta, condivisa, al servizio della rinascita della città.
Tra gli intervenuti, Margherita Guccione, Direttore generale per la creatività contemporanea del MiBACT e Pietro Barrera, Segretario generale della Fondazione MAXXI, oltre ad Anna Laura Orrico, Sottosegretario del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, ai i Consiglieri dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia, Alexey Fadeev e Konstantin Belyaev, e Stefano D’Amico, Segretario regionale del MiBACT per l’Abruzzo. Presenti anche Presidente Regione Abruzzo, Pierluigi Biondi, Sindaco dell’Aquila, Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI, Hou Hanru, Direttore artistico del MAXXI e Bartolomeo Pietromarchi, Direttore del MAXXI Arte che curerà la mostra inaugurale.

Questa è una giornata densa di significati, ha dichiarato Orrico, nella quale arriva un segnale importante all’insegna della cultura, dell’arte, della bellezza: restituiamo perfettamente restaurato a L’Aquila e ai cittadini aquilani un palazzo meraviglioso, uno dei luoghi simbolo della città, duramente colpito dal terremoto. Permettetemi di ringraziare la Federazione Russa per il grande contributo offerto e il personale e i tecnici del Ministero dei Beni culturali per l’eccezionale lavoro di restauro fatto. Palazzo Ardinghelli ospiterà la sede aquilana del MAXXI, un presidio culturale e un laboratorio aperto di sperimentazione. Sarà una risorsa preziosa per il territorio, in collaborazione con le istituzioni scientifiche e con gli operatori culturali locali darà un impulso importante nel processo di rinascita e di rilancio della città.

Palazzo Ardinghelli: la storia e i restauri

Situato in pieno centro storico, in piazza Santa Maria Paganica, che è stata recentemente dotata di un nuovo impianto di illuminazione, Palazzo Ardinghelli fu edificato tra il 1732 e il 1743, dopo il grande terremoto che, nel 1703, distrusse la città. Progettato dall’architetto romano Francesco Fontana, figlio del più celebre Carlo, è caratterizzato da un cortile porticato da cui parte lo scalone monumentale di derivazione borrominiana sovrastato dai dipinti dell’artista veneto Vincenzo Damini, che rappresentano i Quattro Continenti e l’Aurora, datati 1744. Dopo la morte di Filippo Ardinghelli, il Palazzo cadde in disgrazia, fino alla fine del secolo scorso, quando vi furono sistemati prima gli Uffici della Pretura, poi l’Anagrafe del Comune. Nel 2008, l’edificio venne affidato al Mibact e, dopo pochi mesi, la tragedia del terremoto dell’aprile 2009 che, dopo diversi episodi prolungati nel tempo, fino al 2012, provocò 309 vittime, oltre 1600 feriti e oltre 10 miliardi di euro di danni.

Palazzo Ardinghelli, post sisma

E oggi, finalmente, la rinascita, simbolicamente rappresentata dalla corte, che collega piazza Santa Maria Paganica e via Garibaldi e che renderà il museo uno spazio urbano pubblico, aperto alla città, richiamando idealmente la piazza del MAXXI a Roma, disegnata da Zaha Hadid, che unisce due aree del quartiere Flaminio.

I lavori di restauro, particolarmente complessi a causa dei danni del sisma, hanno portato alla scoperta di vari elementi che testimoniano la stratificazione dell’edificio, come le pietre di un antico portale o un dipinto sul soffitto di una delle stanze, probabilmente una camera da letto, che raffigura due putti. In questa attenzione alla storia del Palazzo, rientra la salvaguardia dell’intonaco lustro originale dello scalone monumentale e quella della pietra della facciata, che restituisce una cromia molto rara.

Verso MAXXI L’Aquila

A lanciare l’idea di una sede aquilana del MAXXI e di un nuovo polo dedicato al contemporaneo, fu Dario Franceschini, nel corso di una visita, nel 2014. I lavori di restauro appena terminati, tra momenti di alti e bassi, cambi di poltrone e appelli, sono solo l’inizio di un nuovo percorso che porterà il Palazzo a diventare un centro vivo di cultura non solo per la città dell’Aquila ma anche in un’ottica di apertura nazionale e internazionale. Venerdì, 30 ottobre 2020, alla presenza del ministro dei beni culturali Dario Franceschini e dell’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia Sergey Razov, con la partecipazione di Cassa Depositi e Prestiti, che ha supportato la realizzazione degli apparati tecnologici per la nuova funzione museale del Palazzo, sarà inaugurato ufficialmente MAXXI L’AQUILA.

 Il progetto espositivo è stato pensato per valorizzare tutta l’architettura del Palazzo appena restaurato, dalla corte allo scalone principale, dalla cappella alla teoria di sale espositive. Per l’occasione, sono stati commissionati cinque progetti ad altrettanti artisti italiani individuati dal Ministero già nel 2015: Elisabetta Benassi, Daniela De Lorenzo, Alberto Garutti, Nunzio e il maestro Ettore Spalletti, recentemente scomparso, cui è dedicato uno degli spazi più suggestivi, nella cappella della famiglia Ardinghelli.

Palazzo Ardinghelli restaurato

A queste opere si aggiunge il progetto di Anastasia Potemkina, giovane artista russa, prodotto in collaborazione con la V-A-C Foundation di Mosca e realizzato con la partecipazione dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila. Un’attenzione speciale è data alla fotografia, con la committenza affidata a Paolo Pellegrin e dedicata alla città de L’Aquila, e quella affidata a Stefano Cerio, dedicata al territorio abruzzese. Oltre alle opere site specific e alle nuove commissioni, la sede del MAXXI L’Aquila ospiterà una selezione di opere dalle collezioni di arte, architettura e fotografia del MAXXI, di autori come Monica Bonvicini, Maurizio Cattelan, Enzo Cucchi, Bruna Esposito, Giulio Paolini, Piero Manzoni, Maurizio Nannucci, Liliana Moro, Sou Fujimoto, Superstudio, Giovanni Michelucci, Bernard Khoury, Yona Friedman, Guido Guidi, Giovanni Chiaramonte, Olivo Barbieri, Allora & Calzadilla.

La riapertura di Palazzo Ardinghelli mi emoziona e mi rende orgogliosa: è il simbolo di una doppia rinascita, dalle ferite del terremoto e dal tempo sospeso dell’emergenza coronavirus. Ora sta a noi farlo rivivere e, insieme con le amministrazioni, le istituzioni scientifiche e culturali, i centri di studio e ricerca e le associazioni del territorio, ci impegneremo perché le mostre, le iniziative, le attività di MAXXI L’Aquila offrano un contributo alla rigenerazione civile e sociale a lungo attese e alla vivacità culturale propria di questa città, ha commentato Melandri.

*exibart, 5 settembre 2020

 

Palazzo Ardinghelli, restauro balaustre in ferro – ph. Mimarc