Da una parte la task force, che dovrà pensare alla ricostruzione post pandemia, dall’altra l’Italia che lavora, gli autonomi che per due mesi non vedranno un centesimo. I 600 euro ancora non arrivano, peraltro un’una tantum, la cassa integrazione nemmeno, e tutto quanto è stato messo loro a disposizione è a debito. E quando non è a debito sono briciole.
Dopodiché si riaprirà a tappe, distanziamenti necessari, forse anche superiori al metro, attività su appuntamento, file, attese, difficile pensare ad un rilancio dei consumi in questi termini quando peraltro dovremo imparare a convivere con il Covid-19.
Vittorio Colao è un super manager. Deve ricostruire il Paese, innovarlo, cambiare l’organizzazione del lavoro, i ritmi lavorativi, puntare al benessere, guardare agli equilibri psicologici dei lavoratori evitando contagi e assembramenti.
Lo farà con accademici ed esperti raffinatissimi.
Elisabetta Camussi, professoressa di Psicologia sociale, Università degli Studi di Milano Bicocca; Roberto Cingolani, responsabile Innovazione tecnologica di Leonardo, già direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT); Riccardo Cristadoro, consigliere economico del presidente del Consiglio – senior director del Dipartimento economia e statistica, Banca d’Italia. Giuseppe Falco, amministratore delegato per il Sistema Italia Grecia Turchia e senior Partner & Managing Director di The Boston Consulting Group (BCG); Franco Focareta, ricercatore di Diritto del lavoro, Università di Bologna Alma Mater Studiorum; Enrico Giovannini, professore di Statistica economica, Università di Roma Tor Vergata; Giovanni Gorno Tempini, presidente di Cassa Depositi e Prestiti; Giampiero Griffo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità. Filomena Maggino, consigliera del presidente del Consiglio per il benessere equo e sostenibile e la statistica – docente di Statistica sociale, Università di Roma La Sapienza; Mariana Mazzucato, consigliera economica del presidente del Consiglio – Director and Founder, Institute for Innovation and Public Purpose, University College London; Enrico Moretti, professor of Economics at the University of California, Berkeley; Riccardo Ranalli, dottore commercialista e revisore contabile; Marino Regini, professore emerito di Sociologia economica, Università Statale di Milano; Raffaella Sadun, professor of Business Administration, Harvard Business School; Stefano Simontacchi, avvocato, presidente Fondazione Buzzi; Fabrizio Starace, direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell’Ausl di Modena – presidente della Società italiana di epidemiologia psichiatrica.
Una squadra che in un Paese che funziona andrebbe benissimo.
Da noi bisogna ricominciare dai 600 euro. Perché per ora neanche quelli.