A ricontrollare i voti di chi siede nell’Aula consiliare e decide per noi c’è da mettersi le mani nei capelli, tanta la spocchia di quanti, i peggiori, con un pugno di voti dettano legge in città.
Cominciamo con Fratelli d’Italia. C’era Giorgio De Matteis, che con i suoi 310 consensi faceva il capogruppo e poi è passato a Forza Italia. Dov’è rimasto il presidente del Consiglio Roberto Tinari, che siede al suo posto con i suoi 704 elettori. C’era pure Liris, oggi assessore regionale, con 846 consensi. E in effetti con le regionali i pezzi da novanta hanno traslocato, lasciando il Consiglio a chi, sicuramente non riuscirà a vederlo per una seconda consiliatura.
Chiara Mancinelli, vice capogruppo degli azzurri, forte dei suoi 95 consensi popolari è anche presidente della terza commissione consiliare, una delle più delicate, ma tant’è. Con Berardino Morelli, 101 voti, e Marcello Dundee che ne ha presi ben 93, che da FdI sono appunto approdati in Forza Italia.
E andiamo ai meloniani. Ersilia Lancia, 336 consensi, è il capogruppo. C’è poi il sempreverde Vito Colonna, eletto in Forza Italia con 529 voti, che oggi guida Insieme per L’Aquila, costola fittiana di Fratelli d’Italia e c’è da giurare che i suoi consensi, sempre in ascesa, lo seguiranno a prescindere dai colori. Abbiamo poi, sempre nel suo gruppo, Leonardo Scimia, che ha lasciato Benvenuto presente con 180 voti e Ferdinando Colantoni con Giancarlo Della Pelle, eletti in Forza Italia, che vantano rispettivamente 133 e 114 voti.
Raggiungiamo la Lega con Luigi Di Luzio, 317 voti; il capogruppo Francesco De Santis, 271 voti; Elisabetta De Blasis, 211 voti e Laura Cucchiarella, 112 voti. Tiziana del Beato, approdata dalla Lega nel gruppo misto, conta sempre 189 voti, con i 167 del capogruppo, Roberto junior Silveri, eletto sempre con Forza Italia.
C’è quindi il capogruppo di L’Aquila Futura, Roberto Santangelo, dignitosissimo con i suoi 471 consensi, oggi anche in Consiglio regionale, con Luca Rocci, 186 voti.
Luciano Bontempo, Udc, 179 voti e Daniele D’Angelo, rimasto solo in Benvenuto presente, 216 voti.
Per un totale di 4.914 voti. Tanti, pochi, questa è la legge elettorale, ma a vedere i consensi dell’opposizione, a voler parlare davvero di chi può rappresentare chi, c’è da rifletterci non poco.
Pd. Il capogruppo Stefano Palumbo ha preso 556 voti, Stefano Albano, 501 voti.
Passo Possibile. L’ex capogruppo Paolo Romano, da poco in Italia Viva, ha portato a casa 537 voti. C’è poi Emanuela Iorio, eletta col Pd, con 625 voti; Antonio Nardantonio, sempre eletto col Pd, 435 voti ed Elia Serpetti con 409 voti.
Ed andiamo ai monogruppi. Giustino Masciocco, Art.uno, 419 voti; Lelio De Santis, Cambiare Insieme, 434 voti; Elisabetta Vicini, Democratici e socialisti, data oggi nel gruppo di Italia Viva, 378 voti ed Angelo Mancini, Sicurezza e Lavoro, 371 voti.
C’è quindi Carla Cimoroni, candidata sindaco per L’Aquila Chiama L’Aquila, con 2.489 voti, per un totale delle sue liste di 2.239 voti.
32 consiglieri più il sindaco Biondi 33, che al primo turno, con 14mila 142 voti, prese 1.232 voti in più delle sue liste. D’altra parte Americo Di Benedetto, con 18mila 275 voti, prese 1.267 voti in meno delle liste che lo appoggiavano. Dopodiché la rimonta di Biondi al ballottaggio, con cui riuscì a trascinarsi dietro l’Armata Brancaleone che oggi siede in Consiglio comunale.
Per curiosità ho voluto vedere anche quanto prese chi è rimasto fuori.
Per esempio Luca D’Innocenzo, con Territorio collettivo per Di Benedetto, 330 voti.
E poi Globuli Rossi che sul web spopolano. C’è Giuliano Di Nicola, candidato nella lista della Vicini, che ha preso 357 voti; Carlo Benedetti, 310 voti; Enrico Perilli, 327 voti e Pierluigi Pezzopane 138 voti. Totale 1.132 voti.
Molti ma molti di più di quanti gonfiano il petto la mattina, partono di buon’ora dalla casa e vanno a chiedere le poltrone a Villa Gioia se no salta il numero legale. Ma peppiacere va.