C’era il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi ed il governatore d’Abruzzo Marco Marsilio, il presidente di Confindustria L’Aquila, Riccardo Podda e l’assessore regionale alle attività produttive Mauro Febbo, il rettore Edoardo Alesse ed il collega del GSSI, Eugenio Coccia, ed anche il docente Luiss, Matteo Caroli. C’era il prefetto Cinzia Torraco, il questore Orazio D’Anna, il presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, i parlamentari Stefania Pezzopane e Gaetano Quagliariello, il presidente della Camera di Commercio Chieti-Pescara, Gennaro Strever, ed il presidente della Camera di Commercio di Teramo, Gloriano Lanciotti, il presidente di Confindustria Teramo, Cesare Zippilli ed il presidente di Confindustria Chieti-Pescara, Silvano Pagliuca; e c’era il manager della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, Roberto Testa, ed il direttore dell’Agenzia regionale delle Entrate, Maria Calabrò, il direttore Inps Abruzzo, Luciano Busacca, ed il vice capo filiale della Banca d’Italia, Massimo Calvisi, il responsabile Bper Abruzzo-Molise, Giuseppe Litta, e c’era Giovanni Legnini.
C’era una folta rappresentanza del mondo produttivo ed istituzionale, all’incontro con il presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia, intervenuto al convegno Innovazione, sviluppo, ricostruzione: il futuro delle aree interne, organizzato da Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno qualche giorno fa per il decennale del sisma 2009, mancava, solo, la Camera di Commercio dell’Aquila ed il suo presidente Lorenzo Santilli.
A riprova che le cose non vanno affatto bene e che sta cercando, Santilli, di uscire di scena in silenzio. Rimasto completamente solo, ha disertato l’incontro con Confindustria.
Il presidente Boccia ha parlato della tenuta industriale e delle manifatture innovative ed altamente tecnologiche del territorio, ma a rappresentare le 35mila imprese associate alla Camera di Commercio dell’Aquila non c’era nessuno.
Neanche per spiegare a Teramo che non siamo indebitati come il presidente Lanciotti ha denunciato. Lanciotti c’era, non si nasconde. Santilli non c’era. C’erano autorità istituzionali e rappresentanti del mondo economico, produttivo, bancario e del sindacato, Santilli ha preferito non andare.
Questa città ha una capacità incredibile di girare la testa dall’altra parte, quando non vuole vedere. Santilli è stato lasciato solo e nessuno girerà il dito nella piaga, svanirà come se non ci fosse mai stato, lo sfumeranno con i titoli di coda di un film già dimenticato.
Intanto a Pescara/Chieti, dove la fusione tra le Camere di Commercio è realtà, portano avanti l’Agenzia di sviluppo regionale ed il capoluogo è praticamente fuori, neanche la candidatura a futura sede.
Sulla restituzione delle tasse Santilli non ha nulla da dire, come pure sulla ripresa e sui prossimi fondi del 4%, non ha conti da mostrare della sua gestione quasi decennale e non ha neanche smentito la notizia che l’architetta Compagno, membro della sua Giunta, è anche progettista del recupero dei cunicoli di Claudio, finanziato con circa 300mila euro dalla Camera di Commercio dell’Aquila: si può fare? E’ legittimo? Evidentemente, anche questa, è cosa di poco conto.