Il Provveditorato ai Lavori Pubblici, cioè lo Stato, invece di agevolare la ricostruzione, rallenta la ripresa della città dell’Aquila.
Sulla riqualificazione del Gran Sasso, con un atto di intesa del 2016, il 995, ancora non sblocca gli obblighi relativi agli interventi di ristrutturazione dei rifugi Fontari e Montecristo, albergo Campo Imperatore, hotel Cristallo, parcheggio e sottoservizi Campo Imperatore.
Tace sulla ricostruzione della scuola primaria Giovanni XXIII. Nonostante la richiesta del 7 giugno da parte del Comune di attivarsi, in cinque mesi di assoluta calma ha trasmesso il documento preliminare di progettazione, ignorando la convenzione con l’amministrazione, siglata proprio per accelerare le procedure.
Dal 2016, data di approvazione della delibera Cipe, non sono ancora state bandite le gare dei lavori per la demolizione dell’Autoparco comunale per poter fare così la sede unica degli uffici.
Anche la ricostruzione della scuola media Mazzini e del Convitto è inspiegabilmente ferma, e la denuncia arriva dal settore Ricostruzione beni pubblici del Comune dell’Aquila, in merito ad alcune precisazioni.
Nessun consigliere comunale chiede tuttavia conto al Provveditorato di questa assenza cronica sul territorio, fatta di ritardi inaccettabili e con i soldi bloccati in cassa.
Il 6 novembre scorso il provveditore ha sollecitato il Comune, sottolineando che qualsiasi ritardo non sarebbe stato a loro imputabile. Ma il Comune aveva già contattato la dirigenza del Provveditorato a settembre, ottenendo come replica di non poter trasmettere gli atti, non avendo la possibilità di adempiere alla convenzione nell’ottica di sussidiarietà fra enti pubblici, ha comunque inviato le carte richieste l’11 novembre, chiedendo buone nuove sulla Giovanni XXIII, non ottenendo tuttavia nulla.
Dopo oltre un mese, il 12 dicembre scorso, così come previsto dalla convenzione con il Comune per accelerare i lavori, il Provveditorato ha trasmesso all’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, gli atti sulle scuole Celestino V e Vetoio/Pettino, ma l’Anac ha risposto che se ne sarebbe riparlato nel 2020, con l’assurda conseguenza che l’immediato riscontro dell’amministrazione si è rivelato del tutto inutile.
A che gioco sta giocando il Provveditorato?
E mentre si gioca a zippitti politici qua e là, la città subisce lentezze e rallentamenti. Dal Provveditorato, come pure dal Segretariato/Sovrintendenza, per quanto riguarda in particolar modo le chiese. E questo è.