L’Aquila 1927 ha organizzato due iniziative sociali in linea con i principi etici del club.
Con la prima, i calciatori distribuiranno 4mila biglietti omaggio, validi per tutti i settori e per tutte le età fino a 18 anni, nelle scuole pubbliche dell’Aquila ed inoltre stanno contattando tutte le società speciali, nessuna esclusa, del territorio, per regalare ai rispettivi associati abbonamenti per la tribuna e la curva.
E’ stato poi avviato l’iter burocratico per permettere l’accesso in curva alle persone con disabilità, ad oggi impossibilitate perché mancano le rampe d’accesso, iniziativa molto lodevole e nell’ottica prioritaria dell’inclusione sociale.
L’associazione è ripartita dal basso mettendoci la faccia dei tifosi con il porta a porta, per promuovere un po’ di sostegno economico tra i cittadini e le aziende, e risollevarsi dalle polveri dell’ultimo fallimento.
Tutto tracciato e tracciabile, pubblicano tutto, incassi e sponsorizzazioni, perché il patto stavolta lo vogliono fare con i cittadini.
Il club L’Aquila 1927, infatti, non vuole essere pura vetrina per il business dell’imprenditore di turno, ma vuole giocare con il cuore dei tanti che si sono messi a disposizione, che non vogliono apparire, vogliono anzi che si parli di una squadra di tifosi che ci crede e chiede giusto una mano per sensibilizzare la città al nuovo corso, sperando, la prossima stagione, di scalare almeno un gradino nelle categorie e superare il campionato di promozione.
Si riparte da zero, dai sottofondi del calcio, per recuperare dignità ed almeno un livello competitivo all’altezza di un capoluogo di Regione.
Ci credono in molti ed i risultati pare si comincino a vedere, anche Gigi Buffon ha dato una mano al rilancio di una squadra umiliata all’ultima categoria, che ha voglia di esserci.
Per una rinnovata aggregazione sociale, per tornare a riempire lo stadio alla domenica, per appassionare i più giovani allo sport, per includere, in città, anche chi non ha il calcio tra le attività preferite perché in questo momento storico, peraltro, quando un centro storico ancora non c’è, lo stadio può significare comunità che si ritrova, al di là dei centri commerciali.
Un’associazione sportiva che lavora per recuperare credibilità ed un cammino fatto col cuore, che ha bisogno dell’affetto e del calore di tutta la città.