Il gracchio corallino, una rara specie di corvide protetta a livello comunitario, per la quale l’Unione Europea impone la creazione e la gestione delle Zone di Protezione Speciale, ZPS, simbolo delle aree a pascolo, è in drastico declino in Abruzzo e merita azioni immediate di tutela, secondo quanto emerso dalle relazioni degli ornitologi abruzzesi presenti al quinto Congresso Internazionale sull’Ecologia e Conservazione del Gracchio corallino e del Gracchio alpino svoltosi a Segovia in Spagna tra il 2 e il il 5 ottobre.
Il Congresso è stato organizzato dal Consejo Superior de Investigaciones Científicas, agenzia statale che si occupa di ricerca in Spagna, dal Museo Nazionale di Scienze naturali di Madrid, e dall’associazione locale Grupo Tagonius.
La specie frequenta aree aperte con pareti rocciose nelle cui cavità costruisce il proprio nido. In centro Italia è diffuso esclusivamente nei principali massicci montuosi mentre in altre aree nidifica anche su falesie lungo la costa. Soprattutto in Spagna e in Scozia molte coppie si riproducono in edifici, spesso abbandonati, la colonia più numerosa in Abruzzo è alle Gole di Celano Aielli con una ventina di coppie, di solito restano insieme anche al di fuori del periodo riproduttivo e spesso per tutta la vita.
I dati dei monitoraggi degli ultimi 25 anni, compresi quelli raccolti nel corso della stagione riproduttiva 2019, sono stati riassunti da Augusto De Sanctis, come informa una nota stampa SOA, Stazione Ornitologica Abruzzese.
Dallo studio è emerso che in Abruzzo, dove è presente una delle maggiori concentrazioni europee di siti di riproduzione, con circa 500 coppie, il calo di nidificazioni è stato complessivamente, seppur con diversità tra singole aree della regione, tra il 50 e il 60% tra il 1993 e il 2019. Anche se mancano studi specifici, la causa di questo decremento potrebbe essere in larga parte dovuta alle trasformazioni ambientali in corso, con la perdita di aree a pascolo a favore degli arbusteti prima e del bosco poi, a causa dell’abbandono delle attività agricole nelle aree pedemontane della Regione.
Come il Fratino per le spiagge, il Gracchio corallino dovrebbe diventare il simbolo dei pascoli, aree fondamentali per la sua alimentazione. Per la sua rarità lo abbiamo scelto come specie che compare nel logo della SOA e non è un caso che a Segovia oltre a studiosi dell’Università di Torino fossero presenti tre ornitologi dell’associazione che presiedo, oltre a me, Massimo Pellegrini, Augusto De Sanctis e Marco Liberatore.
A Segovia hanno scelto all’unanimità di organizzare in Abruzzo con la Stazione Ornitologica Abruzzese il prossimo convegno internazionale che si terrà nel 2022.