Un corso di universal design per l’inclusione.
Mi racconta l’esperienza Barbara Matticoli, coordinatrice della commissione spazi pubblici, arredo urbano e colore, voluta dal sindaco Biondi nell’ottobre del 2017, per migliorare la qualità della città e delle frazioni.
Lo abbiamo seguito tra maggio e giugno ed è durato un mese. Siamo stati divisi in gruppi diversi e seduti sulla carrozzella abbiamo fatto percorsi dal Duomo alla Fontana Luminosa, dalla Fontana Luminosa a viale Nizza da viale Nizza all’Università all’ex San Salvatore. Io ho fatto quest’ultimo.
L’intento era coprire l’intero centro storico per toccarne con mano la vivibilità, i nostri insegnanti erano disabili ed è stato un vero percorso ad ostacoli, la vita in carrozzella è difficilissima, l’accessibilità non è così scontata ma le disabilità potrebbero riguardare tutti noi in alcuni momenti della vita, magari per una gamba rotta oppure le difficoltà con un passeggino.
Quali sono i disagi maggiori? Chiedo.
Marciapiedi spesso senza scivolo, strade dissestate, parcheggi selvaggi che impediscono il passaggio in carrozzella. Il corso è stato ultimato con una relazione al disability manager Chiara Santoro, che ha promosso l’esperienza insieme agli Ordini professionali e alle associazioni, dov’è possibile agire si troveranno subito delle soluzioni, è stato intervistato un aquilano che non vive più qui ma tornerà con difficoltà se non si progetta diversamente la città.
Quali difficoltà hai vissuto?
L’Università all’ex San Salvatore ha diverse barriere nonostante la struttura sia stata progettata di recente. Il problema degli ascensori, ad esempio, in caso di emergenza non sono strutturati in maniera che chiunque possa chiedere aiuto, inoltre il blocco per chiedere informazioni è troppo alto per chi vive in carrozzella. E’ stata un’esperienza incredibile c’è un mondo dietro le disabilità, dice Barbara Matticoli, del quale noi ignoriamo tutto ed è un mondo all’avanguardia a cui dovremmo presto adattarci. Abbiamo iniziato a lavorarci se c’è un progetto chiediamo il rispetto delle accessibilità e che sia inclusivo. Comunque mi chiamano, verifico e non è che sia poi così morbida. Sorride. Sulle attività commerciali e negozi bisogna essere attenti e più sensibili l’obiettivo in commissione sarà anche rimuovere gradualmente le barriere architettoniche.
La Giunta Biondi ha già introdotto nel 2018 punteggi aggiuntivi per una progettazione pubblica inclusiva nella ricostruzione/riqualificazione di uffici, scuole, musei ed ogni altro bene pubblico appartenente al Comune dell’Aquila. In sede di selezione delle commissioni di gara, avrà maggiori chance chi riuscirà a vantare competenze ed esperienze nell’ambito dell’inclusione. Qualità ed innovazione nelle soluzioni progettuali per l’abbattimento delle barriere architettoniche, saranno valutate con ulteriori punteggi. Le disabilità riguarderanno presto tutti noi non solo come impedimento temporaneo ma anche come invecchiamento progressivo della popolazione e quindi urgono condizioni ambientali confortevoli per città accoglienti per le diversità umane.
Gli intenti ci sono ma alla fine le barriere architettoniche permangono ovunque.
La nuova struttura universitaria all’ex San Salvatore è stata inaugurata appena qualche anno fa, progettata da un importante studio, ci è stata purtroppo restituita dotata di barriere architettoniche.