La mia tesi è nata dal desiderio di capire come il sisma cambi i luoghi e soprattutto la vita delle persone e dalla volontà di proporre una ricostruzione attenta all’essenza del territorio, afferma Giulia De Cunto, vincitrice della VI edizione del Premio AVUS 6 aprile 2009, nato per ricordare gli studenti universitari vittime del sisma dell’Aquila.
La giovane studiosa è stata premiata oggi pomeriggio nel capoluogo abruzzese, all’Auditorium del Parco, alla presenza del Sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, della Rettrice di UnivAQ, Paola Inverardi, e del Rettore del GSSI, Eugenio Coccia, che hanno aperto la cerimonia.
La studentessa, laureatasi in Architettura lo scorso anno all’Università degli Studi Roma Tre, ha concorso con una tesi intitolata Identità, Luoghi e Comunità nella Ricostruzione Post Catastrofe, che analizza, a partire dai terremoti dell’Irpinia nel 1980 e del Maule in Cile nel 2010, l’impatto dei sismi sull’identità delle comunità colpite, col fine di supportare politiche di ricostruzione gentili che tengano conto di segni identitari di luoghi e comunità.
La giuria, composta dall’ingegner Maurizio Fusilli, dal professor Antonio Moretti di UnivAQ e dal dottor Marco Modica del GSSI, ha premiato il lavoro, tra i sette presentati, definendolo originale e robusto, importante per l’idea di ricostruzione consapevole che ne emerge.
Durante la premiazione, Umberto Braccili, inviato del TGR Abruzzo, ha dibattuto intorno alla ricostruzione umana dell’interiorità delle persone che hanno vissuto il dramma del sisma, con il Presidente dell’Associazione AVUS, Sergio Bianchi, con Valeria Collevecchio, inviata del Tg3, che in questi 10 anni ha seguito il post terremoto, e Simone Passarella, giovane autore di La generazione dimenticata, in onda stasera su Rai2 a partire dalle 21:20.
Il Premio AVUS è organizzato dall’Associazione AVUS insieme all’Università degli Studi dell’Aquila e al GSSI, e consiste in un assegno del valore di 3mila euro per una tesi che tratti il tema degli Aspetti ingegneristici, sociali o economici legati alla gestione del rischio sismico e alla resilienza delle popolazioni e dei territori, conclude la nota stampa.