Come cambierebbe la progettazione in zona sismica con il Decreto sbloccacantieri?
Rispetto al Testo Unico dell’Edilizia, dpr 380/2001, i tecnici dovranno scegliere di volta in volta se chiedere l’autorizzazione o se limitarsi al deposito del progetto negli Uffici della Regione, un aspetto delicato che dovrà essere approfondito seriamente e già piovono le critiche.
Il passaggio riguarda le Disposizioni in materia di semplificazione della disciplina degli interventi strutturali in zone sismiche.
Viene introdotto l’articolo 94bis, che va a inserire l’obbligo di acquisire la preventiva autorizzazione sismica per la realizzazione di costruzioni, non più in relazione della classificazione sismica (1, 2, 3) del territorio dove ricadono, ma in relazione alla rilevanza dell’intervento strutturale.
Ciò allo scopo di semplificare l’attività urbanistica e velocizzare le pratiche anche nelle zone, e in Italia sono la gran parte, a rischio sismico.
I liberi professionisti dovrebbero scegliere di volta in volta se chiedere l’autorizzazione o se limitarsi al deposito del progetto agli Uffici della Regione.
Peraltro, il provvedimento rischia di appesantire le procedure, svolgendo un ruolo diametralmente opposto a quello a cui si ispira il decreto.
Viene infatti prescritto l’obbligo di acquisire l’autorizzazione sismica anche per la realizzazione di costruzioni, giudicate rilevanti dal punto di vista strutturale, anche se ricadenti in zona a bassa sismicità, per le quali il testo attualmente vigente prevede un semplice deposito del progetto agli Uffici della Regione.
Ma è uno scherzo?
L’autorizzazione sismica non andrebbe più richiesta in base al dove si va a costruire, ma in base al cosa e al come.
Una discrezionalità da chiarire in future linee guida ma che sarà per la gran parte in capo al professionista tecnico che assevera i lavori e che porterà inevitabilmente a grandi responsabilità oltre al fatto che la sicurezza e la prevenzione, proprio nei giorni del decennale del terribile sisma del 6 aprile 2009, perdono nuovamente di sostanza e di significato.
Ma in Italia pare debba andare così.