La Thk, società giapponese specializzata in piattaforme antisismiche, sta lavorando all’isolamento della Pietà Rondanini di Michelangelo, custodita in un’ala abbandonata del castello sforzesco a Milano. I cui lavori di restauro, da finire per l’inaugurazione dell’Expo 2015, potrebbero andare per le lunghe, ma nel frattempo l’ultima scultura del maestro, a cui lavorò fino alla morte, nel 1564, dovrà essere messa in sicurezza, non tanto per evitare i danni di un eventuale terremoto, Milano non è tra le zone ad alto rischio, al contrario la pericolosità sismica è molto bassa, quanto per il fatto che proprio sotto quell’ala, quella del vecchio ospedale spagnolo, passa la metro, la linea 1, il tratto tra le fermate Cadorna e Cairoli, e le vibrazioni che si percepiscono da cinquant’anni potrebbero mettere in pericolo la Pietà Rondanini, al restauro per un altro paio di mesi, prima di consegnarla ai turisti in tutta la sua antisismicità. Una delle ragioni per cui saltò il progetto della metropolitana di superficie all’Aquila, prima del terremoto del 2009, fu il passaggio su via Roma, su quel tratto viario, il più antico per accedere alla città, quelle vibrazioni, osservò il Ministero dei beni culturali, avrebbero minato la stabilità dei palazzi storici per la gran parte senza fondamenta. Fu una bella lotta, la tramvia elettrica sarebbe passata ogni quarto d’ora a 15 chilometri orari con vibrazioni leggerissime, ribatterono i tecnici del Comune dell’Aquila per poter portare avanti l’opera, ma non la spuntarono. Su via Roma non sarebbe mai passata, quell’opera pubblica non ha più visto la luce, avrebbe dovuto modificare il percorso e deviare per evitare l’antico tratto, dopodiché il terremoto del sei aprile, che ha definitivamente abortito quei lavori buttando al vento miliardi. Oggi si ricostruisce con la fantasia di ingegneri che in centro storico inventano nuove fondamenta per i vecchi palazzi che non le hanno mai avute, tutto cemento, si sperimenta, e lo stesso sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, sarebbe pronto a sventrare Piazza Duomo, per farci una galleria commerciale sotterranea con tanto di parcheggi. Il pericolo delle vibrazioni di un mezzo elettrico che passa a quindici chilometri orari, è ormai storia, la città si regge in piedi con i puntelli, ma si riesce ancora a concepire di poter sventrare un centro storico che poggia su cavità, sabbia e gallerie sottostanti, per il puro gusto di inventare qualcosa di strabiliante.