Il presidente dell’Amministrazione separata dei beni usi civici di Assergi, Luca Scarcia, ha inoltrato al presidente della Regione Abruzzo Giovanni Lolli, un’istanza di intervento in autotutela per l’annullamento e/o il riconoscimento della nullità ed inefficacia del SIC IT7110202, Sito di Interesse Comunitario, e della ZPS IT7110128, Zona di Protezione Speciale oggi estesi sul Parco del Gran Sasso Monti della Laga e comprendenti zone antropizzate.
L’azione, scrive Scarcia in una nota stampa, è stata concordata e messa in campo con la collaborazione delle associazioni SaveGranSasso e Progetto Montagna, supporto indispensabile per le questioni riguardanti il nostro territorio e, nei trascorsi quattro anni di attività, fonti appropriate di documentazione riguardante le Direttive della Rete Natura 2000.
Un’accelerazione decisa dalla nostra Amministrazione, rimasta l’unica a difendere i diritti dei naturali del nostro territorio e le giuste aspirazioni della città dell’Aquila, in conseguenza dell’inerzia ed il comportamento a dir poco ostruzionistico dell’ente gestore dei siti Natura 2000.
È proprio da una loro richiesta di accesso formale a documenti amministrativi della Regione Abruzzo che si è scoperto qualcosa di poco chiaro nella pubblicazione e nella trasmissione al Ministero dell’Ambiente dei Siti di Interesse Comunitario, SIC, e delle Zone di Protezione Speciale, ZPS, riguardanti il Gran Sasso d’Italia.
La questione, spiega ancora il presidente, è stata anche oggetto di un ricorso al Difensore civico Regionale il cui esito ha confermato i nostri dubbi sulla regolarità della procedura di pubblicazione degli atti regionali, peraltro una specifica direttiva europea impone che le misure adottate, cioè SIC e ZPS, tengono conto delle specifiche esigenze economiche, sociali e culturali nonché delle particolarità regionali e locali…”.
Invece con delibera di Giunta regionale n.1890 del 13 agosto 1999, vista la direttiva comunitaria per la protezione degli uccelli selvatici ed altre normative, si sono designate le ZPS di vari Parchi tra cui quello nazionale del Gran Sasso Monti della Laga facendo coincidere i confini del Parco con la ZPS stessa.
A seguire la delibera di Consiglio regionale n.8/26 del 28 luglio 2000 con cui veniva approvato l’elecno dei SIC nelle aree protette istituite, vista la direttiva comunitaria sulla conservazione degli habitat naturali e semi naturali nonché della flora e della fauna selvatica, peraltro l’atto impegnava alla Valutazione d’incidenza sui SIC evidenziati.
Ed infine la Giunta regionale, con delibera n.964 del 31 ottobre 2001 deliberava di proporre al Ministero dell’Ambiente di apportare all’elenco dei siti ed ai relativi confini le modifiche deliberate dalle quattro province abruzzesi.
Quando il decreto ministeriale del 2005 approvò gli elenchi con i Siti di Importanza Comunitaria nelle Gazzette Ufficiali n.156 del 7 luglio 2005, 157 dell’8 luglio 2005 e 168 del 21 luglio 2005 la Regione Abruzzo ammise, con una nota al Ministero, che pur non avendo pubblicato nulla sul Bura ne aveva dato ampia diffusione con seminari, conferenze e circolari. Di questa nota se n’è persa ogni traccia, nonostante per gli istanti, avrebbe potuto certificare una strada alternativa alla pubblicazione obbligatoria sul Bura, così da darne ampia informazione e consentire la giusta partecipazione ad enti e cittadini.
Naturalmente Usi civici ed associazioni hanno fatto accessi agli atti e ricorsi vari per vedere queste carte ma hanno trovato solo una serie di muri di gomma, perfino con l’azione del difensore civico, al quale è stato detto che questa carta su seminari e conferenze sarebbe andata persa. Una serie di camuffamenti, sempre per gli istanti, che hanno portato all’azione di autotutela inviata a Lolli.
L’Amministrazione ha cercato in tutti i modi di evitare questa soluzione ma non c’è stato nulla da fare, prosegue il presidente, non c’è più tempo da perdere per salvare il nostro territorio dal completo abbandono. Si spera solamente che l’amministrazione comunale decida finalmente di aderire concretamente alla nostra azione, visto che la Giunta Biondi ha approvato lo scorso 20 settembre la petizione sulla revisione dei confini SIC e ZPS ed il Sindaco ha firmato la Carta del Gran Sasso nella campagna elettorale culminata con la sua elezione, conclude Scarcia.