Nuovo filone d’inchiesta sulla tragedia dell’hotel Rigopiano. La Procura di Pescara ha notificato 7 avvisi di garanzia per il reato di frode in processo penale e depistaggio a carico del personale della Prefettura di Pescara, compreso l’ex prefetto Francesco Provolo, per aver occultato le segnalazioni del 18 gennaio 2017, per nascondere la chiamata di soccorso fatta alle 11 e 38 dal cameriere Gabriele D’Angelo.
Tra gli indagati l’ex prefetto di Pescara e i due viceprefetti distaccati Salvatore Angieri, oggi a Macerata, e Sergio Mazzia trasferito a Crotone. Con loro i dirigenti Ida De Cesaris, Giancarlo Verzella, Giulia Pontrandolfo e Daniela Acquaviva.
L’indagine parte dopo aver acquisito un’inedita conversazione avvenuta tra un carabiniere della sala operativa di Pescara e la funzionaria della prefettura Daniela Acquaviva, nota per aver commentato nella tragica occasione, la mamma degli imbecilli è sempre incinta, in cui dice al carabiniere che l’intervento su Rigopiano era stato fatto in mattinata, riferendosi proprio alla telefonata di D’Angelo, che probabilmente aveva chiesto invece l’evacuazione della struttura a seguito delle scosse di terremoto.
Ma di quella chiamata alla Prefettura non c’è traccia nonostante sia stata ricevuta.
Agli atti della prima indagine risulta una telefonata tra i carabinieri e la Prefettura delle ore 18 e 09 del 18 gennaio, almeno un’ora e venti dopo la valanga, in cui il carabiniere di servizio riferisce di aver ricevuto una telefonata di Quintino Marcella, il proprietario del ristorante di Silvi dove lavorava Giampiero Parete, scampato alla tragedia con la famiglia, il ristoratore dichiarò ai carabinieri che Parete gli aveva riferito della valanga.
Ho preso una telefonata adesso da un signore, un certo Marcella Quintino. Mi ha detto che un cuoco di sua conoscenza che sta all’hotel Rigopiano…. A quel punto la Acquaviva lo interrompe per dirgli che l’hotel Rigopiano è già stato fatto questa mattina. C’erano dei problemi. Sono stati raggiunti e sta tutto a posto. L’operatore del 112 di Pescara chiede cosa sia stato fatto, perché a lui, Marcella avrebbe detto è crollato l’hotel.
Eh sì questa mattina, risponde la Acquaviva, e il carabiniere ribatte ma sto deficiente mi ha fatto spaventare. Mi ha detto guardi, è crollato l’hotel Rigopiano e ci sono delle persone dentro.
La funzionaria della Prefettura lo tranquillizza ma no l’intervento sull’hotel Rigopiano l’hanno fatto questa mattina.
Lo scambio di battute termina con un ambientale registrato nella telefonata nella quale la Acquaviva si rivolge a una terza persona e le chiede, scusa l’hotel Rigopiano è stato fatto questa mattina l’intervento no? …ai carabinieri ha telefonato uno dicendo è crollato l’hotel Rigopiano con dentro la gente ma… una voce maschile in ambientale dice, ma che stiamo scherzando. E’ uscito fuori che era uno scherzo…
L’operatore del 112 a quel punto tira un sospiro di sollievo addirittura è uscito fuori che era uno scherzo, altre voci di sottofondo della sala operativa della Prefettura dicono, ho parlato pure io con uno di Rigopiano… dice che siccome ci sono problemi con le linee telefoniche… scusa contattate là. Eh no io credo sia tutta una montatura.
Da questa telefonata di D’Angelo, di cui non c’è traccia, sono partite le nuove indagini che hanno portato a quest’ultimo filone.