Stamattina in commissione Territorio, si è discusso del Parco della Luna. O perlomeno la richiesta di un confronto è stata fatta dalla consigliera Carla Cimoroni, Coalizione sociale, ma il problema è che il progetto non c’è. Non c’è uno straccio di carta che disegni la riqualificazione dell’area di Collemaggio, ex ospedale psichiatrico, a cui appigliarsi. Lo ha riferito nel corso della seduta il sindaco Pierluigi Biondi, non lo ha negato il tecnico della Asl, proprietaria dell’area, Paolo Gioia. Con Cialente Sindaco, siamo stati capaci di farci finanziare 10milioni di euro per una strategia di cui saremmo stati soggetti attuatori, senza avere la più pallida idea di cosa ne sarebbe stato di quell’area. Schizofrenia pura. Il manager Asl, Rinaldo Tordera, ai primi di agosto ha fatto sapere al sindaco Biondi che nel caso in cui il Comune non fosse più interessato al Parco della Luna, questa Asl allo scopo di non perdere il finanziamento pubblico, si dichiara disponibile ad assumere il ruolo di soggetto attuatore e ad eseguire direttamente l’intervento, sempreché ritenuto possibile dagli enti interessati a seguito di provvedimento da parte della Giunta regionale. Soggetto attuatore ora, e con Cialente che non aveva la proprietà, no? Per quale ragione? Una roba, ha commentato Biondi, che non s’è mai vista. Tordera aggiunge peraltro, di non poter cedere in comodato gratuito immobili al Comune dell’Aquila perché ha l’obbligo di valorizzarli in qualità di proprietario. Potrebbe cederli per finalità della Asl, a fronte di compensazioni economiche, alienazioni e scambi di mutuo vantaggio. Solo Cialente sa gli accordi presi. Un fumoso atto di cooperazione per cui la Asl si obbligava a valorizzare Villa Edoarda, per farne l’Albergo dei Matti n.0 e sede di aggregazione e reinserimento sociale, già oggetto di una prima progettazione affidata allo studio Inverardi dalla Asl, per 430mila euro di lavori. Dopodiché il sisma, risorse ritirate, mentre il progetto doveva essere aggiornato ed il Comune lo avrebbe fatto proprio. Quel progetto lievitò ad oltre 7milioni di euro di lavori e l’allora dirigente Enrica De Paulis lo restituì al mittente, perché doveva andare a gara, la procedura era quantomeno forzata ed avrebbe peraltro assorbito due terzi delle risorse destinate dal Masterplan all’intera area. La Asl deve ancora pagarlo ed ha un contenzioso aperto con la ditta che si aggiudicò il primo piano di Villa Edoarda, con un evidente danno per la città dell’Aquila che ora non sa che pesci prendere. Accordi nelle segrete stanze, nelle quali non s’è capito chi avrebbe fatto cosa su l’Accademia dell’Immagine, in liquidazione ed indebitata fino al collo, il cui mutuo lo pagava la Regione, ma i 6milioni di euro per ristrutturare l’edificio sono sempre in capo al Comune, assolutamente incompetente ad intervenire. Potrebbe forse diventare sede delle istituzioni culturali. Per Tordera l’intervento su Villa Edoarda deve essere attuato: ma dove sono i fondi della Asl per recuperarlo, se poi non può cedere in comodato la gestione? A sentire la concretezza di Biondi, l’unica cosa certa è che la Asl, con la delibera Cipe n. 24 dello scorso febbraio ha avuto un finanziamento di 2milioni 382mila euro, per il 2018, per il fabbricato B20 su un totale di quasi 3milioni e 700mila euro; il Comune dell’Aquila acquisirebbe 10mila mq, per fare una parte della sede comunale diffusa, a 180 euro a mq. attingendo una quota parte dai 35milioni di euro Cipe, ed una cittadella pubblica tutta da impiantare.
Il confronto dovrà partire in Consiglio comunale o anche in commissione Territorio, come peraltro annunciato dal sindaco Biondi.