Sono stati riportati focolai nella quasi totalità delle province (104/107).
La maggior parte di questi focolai continua a verificarsi in ambito domiciliare (77,6%).
Così, il periodico monitoraggio del Ministero della Salute, dal 28 settembre al 4 ottobre, sull’andamento del contagio in Italia.
Continua a scendere la percentuale dei focolai rilevati nell’ambito di attività ricreative, 4,1% contro il 4,5% della settimana precedente. Questa settimana sono in lieve aumento i focolai in cui la trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito scolastico. Rimane tuttavia complessivamente una dinamica di trasmissione limitata, pari al 2,5% di tutti i nuovi i focolai in cui è stato segnalato il contesto di trasmissione. Complessivamente 3.805 focolai attivi, di cui 1.181 nuovi, la definizione adottata di focolaio, dall’Istituto superiore di Sanità, prevede l’individuazione di 2 o più casi positivi tra loro collegati, entrambi in aumento per la decima settimana consecutiva, rilevano ancora gli esperti.
In più, continua ad aumentare il numero di nuovi casi fuori delle catene di trasmissione. Sono 4.041 i casi in cui non si è potuto trovare un link epidemiologico, erano 3.026 la settimana precedente.
Da qui il sollecito a scaricare la app Immuni, da qui la stretta sulle regole.
Non mi pare sia tanto ridicolo, quindi, il richiamo nell’ultimo decreto a vietare feste o cene numerose in casa, visto che in tanti casi, se è vietato assembrarsi per strada si rimedia dentro casa dove non ci vede nessuno. Ma non è lì che ci salviamo dal contagio, anzi. Ed è proprio lì che nonni e genitori anziani rischiano di più. E siccome invece di rispettare le regole ci piace fare i fregni, risulta veramente difficile far passare il messaggio che anche a casa, non se po’ fa’. In compenso siamo tutti scienziati.
Quindi, a leggere il report, scendono i focolai in ambito ricreativo, ed è in evoluzione la trasmissione in ambito scolastico, anche se al momento parliamo del 2.5% di tutti i nuovi focolai.
È necessario, concludono gli esperti, evitare eventi e iniziative a rischio aggregazione in luoghi pubblici e privati. È obbligatorio adottare con consapevolezza comportamenti individuali rigorosi, in particolare il distanziamento fisico e l’uso delle mascherine, al fine di limitare il rischio di trasmissione per evitare un ulteriore e più rapido peggioramento dell’epidemia, mentre il carico dei servizi territoriali va monitorato per i suoi potenziali riflessi sui servizi assistenziali, avvisano ancora. E comunque possiamo sempre contestare il report a piacere, cioé a caiser.
Gli attualmente positivi in Abruzzo sono 1.679, di cui 1.518 in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl. 146, sono ricoverati in terapia non intensiva e 15 in terapia intensiva.