Come di consueto, il WWF Abruzzo chiude l’anno con una conferenza stampa per fare il punto sulla situazione dell’ambiente e della natura nella nostra Regione.
A fine novembre la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 235/2022, ha dichiarato illegittimo il taglio del Parco Regionale Sirente Velino. Il pronunciamento salva molte migliaia di ettari di territorio protetto che la Regione Abruzzo aveva eliminato dal territorio tutelato.
Il WWF è stato capofila della movimentazione contro il taglio del Parco, informa una nota ufficiale, ha raccolto le adesioni di più di 20 associazioni locali e nazionali, ha organizzato una petizione on line arrivata a 125mila firme, ha elaborato un appello firmato da 50 personalità della scienza e della cultura abruzzesi e italiane portando la discussione a livello nazionale. La sentenza della Corte Costituzionale dà una sonora batosta all’amministrazione regionale che pensava di ridurre i confini di un’area protetta, mentre gli obiettivi comunitari chiedono esattamente il contrario.
Un altro importante pronunciamento è stato quello del TAR Abruzzo sul ricorso presentato da alcune associazioni ambientaliste, con l’intervento ad adiuvandum del WWF Italia, che ha annullato le autorizzazioni del Comune di Ovindoli e della Regione Abruzzo per la realizzazione di nuove piste da sci e nuovi impianti di risalita in un’area di circa 10 ettari sul Monte Magnola nel territorio di Ovindoli, anche in questo caso nel Parco Regionale Sirente-Velino, all’interno di habitat naturali ricompresi in una Zona di Protezione Speciale della Rete Narura2000 tutelata dall’Unione Europea.
Purtroppo anche quest’anno manca all’appello il Parco Nazionale della Costa teatina: individuato nel 1997, istituito nel 2001 e perimetrato nel 2015 da un commissario ad acta, non è mai stato attivato, di fatto lasciando un territorio come quello della Costa dei Trabocchi in balia di programmazioni non strutturate, interventi spot non organizzati in una visione comune o peggio di speculazioni e gestioni discutibili come quelle a cui si assiste ad esempio sulla Via Verde.
Positivo invece il bilancio delle sei Oasi WWF presenti in Abruzzo. In queste, e in altre tre aree nelle quali, si stanno sperimentando laboratori per tecniche di gestione creando anche opportunità lavorative, preziose soprattutto nei piccoli centri. Propongono poi un turismo rispettoso dell’ambiente che porta un arricchimento culturale in chi le visita.
I volontari e i tecnici del WWF Abruzzo continuano a portare avanti con incessante impegno la campagna WWF ‘Orso 2×50’ che punta al raddoppio dell’esigua popolazione del plantigrado entro il 2050 e vede centrale l’azione dell’Oasi WWF e Riserva regionale “Gole del Sagittario” di Anversa degli Abruzzi nella provincia dell’Aquila. Nel 2022, dopo lo stop dovuto alla pandemia, sono stati di nuovo organizzati i campi di volontariato nelle strutture dell’Oasi, questa volta rivolti alle famiglie.
Solo nel 2022 circa 20 strutture sono state messe in sicurezza da danni da Orso, con recinzioni elettrificate o porte in ferro: pollai, apiari, frutteti sono stati dotati di strutture, fornite dall’associazione in comodato d’uso gratuito, che prevengono i danni e quindi i conflitti tra orso e attività umane. L’istallazione di queste strutture da parte dei volontari, si contano più di 45 giornate di lavoro per l’annualità 2022, diventa una preziosa occasione di incontro con gli allevatori e gli agricoltori che vivono il territorio e una possibilità di crescita reciproca. Di recente, sempre grazie alla Campagna Orso 2×50, il WWF Italia ha collaborato con un importante contributo economico, insieme al Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise e all’Associazione Salviamo l’Orso, alla messa in sicurezza della Strada Statale 17, dove nel 2019 venne investita una femmina di orso, tramite l’istallazione di recinzioni lungo la strada.
I volontari del WWF Abruzzo, inoltre, hanno partecipato alle iniziative organizzate nell’ambito del Progetto LIFE-ARCPROM ‘Bentornato Orso gentile’ dell’Unione Europea con il Parco Nazionale della Maiella, in particolare per l’inaugurazione del Sentiero dell’Orso, percorso tematico dedicato all’Orso bruno marsicano, che si snoda per circa 4 km nel Comune di Campo di Giove ed è allestito con 6 installazioni informative sull’Orso, sulla sua presenza nel Parco e sulle regole di coesistenza. Da ricordare, inoltre, sempre nell’ambito del progetto Life citato, il marchio “Bear Friendly” istituito dal Parco Nazionale della Maiella, in collaborazione con il WWF Italia.
Grazie all’Area Marina Protetta ‘Torre del Cerrano’ e al WWF Abruzzo, anche nel 2022 è stato portato avanti il Progetto “Salvafratino Abruzzo”, che vede coinvolta la Capitaneria di Porto così come molte associazioni, comitati locali e singoli volontari. Come avviene ormai da diversi anni, la specie è stata monitorata durante la fase riproduttiva. Nella stagione 2022 però si è registrato un calo: preoccupa la situazione della specie che continua a essere problematica, così come nel resto d’Italia.
Il Lupo è una specie in forte espansione che sta progressivamente riconquistando spazi dai quali era scomparso da decenni a causa dell’uomo, comprese aree di pianura e litoranee, spesso prossime a nuclei urbani. Le strutture locali del WWF Abruzzo hanno continuato a sensibilizzare sulla tematica di convivenza uomo-lupo, anche con la diffusione di un opuscolo tematico appositamente realizzato.
Anche nel 2022 la Regione Abruzzo ha emanato il proprio calendario venatorio accogliendo solo in parte le osservazioni inviate dal WWF Abruzzo. Più in generale, rispetto alla gestione venatoria, è necessaria una nuova impostazione che si occupi della tutela del patrimonio faunistico della nostra Regione.
Il litorale abruzzese si presenta fragile ed esposto all’erosione. Manca una visione lungimirante che punti alla risoluzione delle criticità e si procede con strumenti obsoleti che ripropongono l’infrastrutturazione dell’ecosistema costiero. Emblematico l’esempio della gestione della Costa dei Trabocchi, che avrebbe bisogno di idee di rilancio per un approccio completamente nuovo anche verso il turismo e che invece vede riproporre espansioni urbanistiche, come nel PRG di Ortona, o la costruzione di impianti impattanti come il nuovo cementificio di Vasto a ridosso della Riserva di Punta Aderci contro il quale il WWF, insieme a Legambiente, ha intrapreso una battaglia legale.
Durante tutto l’anno, nell’ambito della campagna del WWF Italia “GenerAzioneMare”, sono state numerosissime le iniziative organizzate dai volontari del WWF lungo tutto il litorale, tanti chilometri di spiaggia sono stati liberati dai rifiuti e in particolare della plastica che continua a essere una delle principali minacce per l’ecosistema acquatico.
Rispetto alla situazione dei tagli boschivi nella nostra Regione, il WWF Abruzzo ha presentato, in occasione della Festa dell’Albero, un documento, redatto dai tecnici dell’Associazione e della Coop. Cogecstre, sulla situazione degli alberi in Abruzzo. Si attuano continui interventi sulle piante in città e lungo le alberature stradali o per la prevenzione incendio, determinando così un generalizzato depauperamento del patrimonio arboreo per abbattimenti, capitozzature, potature errate e scelte illogiche nelle zone a verde pubblico: una vera e propria “alberofobia”. Al di là dei diritti acquisiti o dei reali problemi di sicurezza, quello che emerge dall’analisi dei vari casi affrontati dal WWF, è che molto spesso gli interventi vengono basati su valutazioni inadeguate, affrettate e poco rigorose… il tutto con generici richiami alla sicurezza, al “governo” del bosco o alla prevenzione per gli incendi. In generale il WWF ha voluto portare all’attenzione la necessità di una maggiore considerazione del patrimonio arboreo della nostra regione che è troppo importante perché venga trattato in modo così approssimativo. Esso custodisce specie tutelate, spesso uniche al mondo come l’Orso bruno marsicano e garantisce importanti servizi ecosistemici utili alla natura, ma anche alla nostra salute. La proposta del WWF, inoltre, è quella di creare un tavolo tecnico che raccolga diversi esperti, enti e associazioni e che funga come organo in grado di dare direttive e linee guida chiare su come e dove intervenire rispetto al patrimonio arboreo sia esso relativo al verde urbano, alle alberature stradali, ai tagli boschivi.
È proseguito l’impegno del WWF per la tutela del territorio attraverso battaglie su vertenze storiche: dalla messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso, minacciato dall’interferenza dei laboratori sotterranei di fisica nucleare e delle gallerie autostradali, alla tutela dei territori attraversati dal metanodotto SNAM e della centrale di Sulmona all’opposizione ai nuovi centri commerciali in zona Megalò. In Abruzzo siamo purtroppo ancora molto lontani da una pianificazione rispettosa del territorio e indirizzata al consumo zero di suolo e molto spesso è necessario ricorrere a vie legali per scongiurare la realizzazione di scellerati progetti, con un lavoro molto intenso da parte dei volontari e dei legali del WWF, commenta Nicoletta Di Francesco, presidente del WWF Chieti-Pescara.
Una riflessione importante è stata condotta anche sul consumo di suolo che non si arresta in Italia e in Abruzzo in particolare. Il recente rapporto ISPRA-SNPA ha restituito, infatti, un quadro drammatico della perdita di territorio e natura. La nostra Regione registra una delle situazioni peggiori e conquista il podio dei maggiori incrementi percentuali di superficie artificiale rispetto all’anno precedente (+0,78%). Per riflettere e sensibilizzare su questa tematica, in occasione dell’evento nazionale “Urban Nature”, il WWF, con il supporto del gruppo locale del WWF Abruzzo montano, ha organizzato un convegno all’Aquila dal titolo ‘Una volta qui era tutta campagna. Analisi e riflessioni sul consumo di suolo in Italia e in Abruzzo’.