Le hanno trafugate dalle chiese chiuse dopo il sisma che nel 2009 ha devastato L’Aquila e otto anni dopo erano esposte nei saloni di ville di lusso della costiera amalfitana. Grandi tele, pale d’altare finite nelle mani di mercanti d’arte che, nel giro di qualche anno, le hanno piazzate a collezionisti disposti a pagare grosse cifre pur di poter vantare in casa opere d’arte di altissimo valore, alcune delle quali anche di dimensioni particolarmente grandi. E persino un dipinto attribuito a Guido Reni. Così Alessandra Ziniti, su repubblica.it.
E non solo del sisma 2009. Di particolare importanza cinque pale d’altare del XVII XVIII secolo, saccheggiate da due chiese della provincia dell’Aquila e due tavole, parte del polittico del XVI secolo della Chiesa San Rocco di Formia attribuite all’artista Geronimo Stabile e risalenti al 1540.
Sono 37 quelle recuperate dai carabinieri del Comando tutela patrimonio artistico che hanno svelato i retroscena dell’attività investigativa, coordinata dal procuratore della Repubblica di Salerno Corrado Lembo e dal comandante del nucleo tutela patrimonio artistico generale, Fabrizio Parrulli. Per il procuratore aggiunto a Salerno, Luigi Cannavale, la città è diventata un crocevia per questo mercato spregiudicato, ma con il lavoro di squadra di Procura, Mibact e Carabinieri del comando tutela patrimonio culturale, i risultati sono sempre più importanti e lasciano ben sperare.
Grazie agli strumenti tecnologici della banca dati, riusciamo a identificare opere anche scomparse da decenni, ha spiegato poi il tenente colonnello Nicola Candido, rivelando alcuni dettagli dell’operazione investigativa. Ci riempie di orgoglio soprattutto il recupero delle pale sottratte nella zona colpita dal sisma del 2009.
Resta da capire ma probabilmente non lo sapremo mai, come e quanto siamo stati spoliati in quei drammatici giorni di nove anni fa, quando nella tragedia, chiunque ha potuto sciacallare indisturbato beni culturali ed artistici della nostra cultura e storia.
Sarebbe bello se nella città che si appresta ad ospitare il Nucleo di tutela del patrimonio culturale ha commentato il Sindaco Biondi ringraziando i Carabinieri, vi potessero far ritorno anche le opere d’arte recuperate, affinché tutti possano godere di bellezze che erano state depredate da questa terra e tributare un doveroso omaggio a quanti hanno operato per riportarle a casa.