Il Tgr Abruzzo in un servizio di Ezio Cerasi ha svelato l’esistenza di almeno sei filoni di indagine sulla situazione delle bonifiche a Bussi, di cui uno sarebbe stato trasferito per competenza a Roma con quattro indagati tra i massimi vertici dirigenziali del Ministero della Transizione ecologica dopo le indagini dei Carabinieri-Forestali di Pescara, riporta Forum H2O in una nota alla stampa. Il tutto verte sulla gravissima vicenda della revoca della gara per la bonifica delle discariche 2A e 2B, spiega Augusto De Sanctis. Come sempre abbiamo dato il nostro contributo al dibattito e sono stato sentito, come rappresentante della Stazione Ornitologica Abruzzese e come persona informata dei fatti, per ben 10 ore dai Carabinieri-Forestali in tre giorni nel corso dell’estate 2020.
Avevamo contestato duramente con dossier dettagliatissimi di decine di pagine, lettere agli enti e comunicati stampa, ricorda l’attivista, l’operato di alcuni dirigenti, fin da quando la revoca era stata prospettata. Poi, essendo rimasti inascoltati, abbiamo continuato pubblicamente a spiegare i motivi dell’irregolarità di quanto stava avvenendo, anche in relazione ad un incredibile accesso agli atti per mesi negato dal Ministero. Ora apprendiamo che ci sarebbero degli indagati al Ministero per reati anche gravi come falso, omessa bonifica e omissione, aggiunge De Sanctis del Forum H2O commentando il servizio di Ezio Cerasi al Tgr Abruzzo.
L’indagine di cui ha parlato la Tgr farà il suo corso a noi basta sapere che le criticità da noi sollevate nel tempo sono state riconosciute come fondate prima dai giudici amministrativi del Tar di Pescara con la sentenza del 3 dicembre 2020 e poi da quelli del Consiglio di Stato, che con la sentenza dell’11 giugno 2021 hanno messo la parola fine alla vicenda da un punto di vista amministrativo confermando l’illegittimità della revoca. Nella sentenza del Tar ci sono tutti gli elementi per comprendere la gravità di quanto avvenuto al Ministero al di là dell’esistenza di eventuali illeciti.
Pensiamo ai due anni persi in attesa della bonifica di queste aree inquinate, chi sa se al Ministero avranno almeno imparato la lezione impartita dai giudici amministrativi, conclude De Sanctis.