Avremmo dovuto approfittare del respiro di queste ultime settimane nei nostri ospedali aquilani per andare a manetta con i vaccini, vaccinare il più possibile per salvarci dai contagi e farlo in fretta prima di un ritorno in zona rossa, invece ce la siamo presa comoda e i segnali della terza ondata stanno arrivando anche dalle nostre parti.
Oggi in provincia dell’Aquila 122 nuovi contagi, numeri che non vedevamo da mesi e che preoccupano perché ben 45 (37%) riguardano una fascia d’età sotto i 19 anni, rileva il consigliere Angelo Mancini, e come fascia d’età è il dato più alto nella Regione, ma qui da noi, in Abruzzo, non c’è fretta. A metà mese contiamo di iniziare con le vaccinazioni dei disabili e delle categorie fragili, dice l’assessore alla Salute Nicoletta Verì, le dosi somministrate agli anziani sono 18mila 023, siamo pronti per l’accordo con i medici di base che faranno dei censimenti con le priorità di vaccinazione per i loro assistiti.
Evidentemente non è ancora chiaro che ogni giorno che passa è un giorno perso per vaccinarsi, mentre di quei 66mila utenti che si sono registrati finora nella piattaforma, ad oggi riaperta, non sappiamo cosa ne è stato. L’Abruzzo ha somministrato più di 95mila dosi, sulle circa 130mila consegnate, su una popolazione di 1mln e 300mila abitanti. Come facciamo a dormire sonni tranquilli?
La Asl dell’Aquila ha somministrato 16mila 288 dosi, per 6mila 360 vaccinati, su una popolazione di 300mila abitanti e quasi 10mila utenti da chiamare per la seconda dose. Gli over 80 coinvolti sono ufficialmente il 9%, a fronte di un 29% di forze dell’ordine e insegnanti; 43% operatori sanitari; 5% anziani di lungo degenza; 11% personale non sanitario; 1% medici, 2% staff di lungo degenza.
A occhio e croce navighiamo a vista di brutto come d’altra parte un intero Paese.
In Italia abbiamo ad oggi poco più di 1mln e mezzo di vaccinati. L’Inghilterra ha somministrato le prime dosi a 20mln di inglesi, riducendo i contagi del 40% e le morti di un terzo, contro i 4mln e nove di italiani, gli Stati Uniti hanno già effettuato 79mln di somministrazioni coprendo il 22% degli americani e da noi risulta che 3 fiale su 4 di AstraZeneca starebbero ferme nei frigo delle Regioni?
L’Italia da fine dicembre ha ricevuto 6mln 542mila 260 vaccini, da Pfizer (4mln 537mila 260); da AstraZeneca (1mln 512mila) e da Moderna (493mila). Ma risultano solo 4mln 900mila somministrazioni circa, qualcuno saprebbe spiegare il perché? Perché le Regioni hanno in frigo la parte restante per i richiami? Se la strategia non è più quella di tenere da parte le scorte per i richiami perché continuiamo su questa via?
Bisognerebbe capire in fretta a che gioco giochiamo, ancor prima che la corazzata di Draghi si organizzi per una guerra iniziata già da un pezzo, e che continuiamo a perdere su tutti i fronti, contando sempre più morti. In Italia 339 morti solo oggi, quasi 100mila in un anno per 3mln di contagiati. E solo oggi 22mila 865 contagi. In Abruzzo 552 nuovi casi e 27 morti per un totale di 1.758 decessi dall’inizio della pandemia e continuiamo a tergiversare.