Quel 5% dei fondi per la ricostruzione destinato alla ricerca industriale, e sono 15milioni di euro sui cento totali, hanno preso strade tutte da capire. Hanno finanziato due call center, la Transcom spa e la Elleacall srl per 1milione e 600mila euro totali, ma non capisco cosa andranno a sperimentare dal punto di vista industriale. C’è poi la Selex electronic system di Finmeccanica, 5milioni e mezzo di euro e la Thales Alenia space, in crisi occupazionale, che ha avuto 2milioni, oltre a una serie di società, c’è anche l’Università dell’Aquila in tandem con aziende proponenti, ma vorremmo capire in che modo rinascerà il territorio. Sui fondi europei post sisma, batterono cassa Thales e Selex, ma anche il farmaceutico usufruì di sostegni economici per riaprire le sedi, garantire posti di lavoro e presentare progetti di crescita. Dompé e Sanofi Aventis, hanno preso dal 5% della ricerca industriale, 14milioni e mezzo di euro, dicono che investiranno 80milioni di euro, che ancora non si traducono in assunzioni. C’è poi Accord Phoenix, che ha cambiato più volte il progetto per riciclare materiale tecnologico, al Mise ha garantito che ne porterà un altro ancora per avere dallo Stato 12milioni di euro a fondo perduto, per assumere 60 persone, con un capitale sociale versato di 2.500 euro e 36milioni di investimento da garantire con l’indebitamento. Se questa è la ripresa economica del cratere, meglio cambiare zona. Perché per l’industria resterebbero 25milioni di euro circa, e per la ricerca sono in lista altre aspiranti società pronte ad incassare almeno 7milioni di euro, che il Ministero potrebbe garantire togliendo risorse dall’altro asse, quello smart, per cui previde 13milioni di euro ma ad oggi ne è stato speso solo uno. Chiunque senti tra i giovani, è molto difficile inventare qualcosa di stratosferico e tecnologico, le solite cose calate dall’alto, progetti che il territorio non riesce a fare e nuovi posti di lavoro non escono. I grandi gruppi, dal farmaceutico all’aerospaziale succhiano milioni su milioni senza assumere una sola persona in più. Mentre quel che resta dei cento milioni di euro: cinque, li gestisce l’Università per progetti innovativi, 15milioni sono per il Comune dell’Aquila, per il Gran Sasso, ma Invitalia ancora non entra a salvare il Centro turistico come aveva garantito e gli ultimi 12milioni, tra turismo ed agroalimentare, andranno ai borghi del cratere per B&B e robe varie. Mentre fatico a vedere un minimo di ripresa economica concreta.