15 Apr 21

Perché non dire di tribunali e Procure?

Con quale trasparenza e forza normativa la Regione Abruzzo abbia inserito tra le categorie prioritarie da vaccinare il personale operante presso le Procure della Repubblica e tribunali, non lo ha chiarito, ma è una scelta ben precisa, rilevabile nel “Programma Regionale per la campagna di vaccinazione anti covid fase 2”, allegato alla delibera di Giunta n.173 del 22 marzo 2021, che tuttavia non è stata esplicitata nella conferenza stampa del 22 marzo stesso.

Domenico Arcuri

Ma il principio sancito a Roma era ed è uno solo, priorità al personale sanitario, ospiti delle Rsa, over 80 e fragilità, e poi con il fattore AstraZeneca inizialmente dirottato sugli under 55, insegnanti, forze dell’ordine, forze armate, lavoratori dei servizi essenziali, delle carceri e detenuti, ed ancora ospiti e personale dei luoghi di comunità. Lo chiarì anche l’allora commissario Domenico Arcuri nella conferenza stampa del 5 febbraio scorso, è un Piano condiviso con tutti gli attori e poi approvato dal Parlamento, spiegò, per quattro categorie prioritarie perché l’obiettivo è arginare la letalità e alleggerire le strutture sanitarie.

Non si capisce, quindi, sulla base di quale autonomia la Regione abbia scelto il personale giudiziario ed abbia ampliato e stirato la categoria dei sanitari ricomprendendo anche quelli che non sono esattamente sul fronte a combattere il virus.

E così scrive, tenuto conto delle nuove priorità definite per le fasi successive alla prima si stabilisce di completare gli over 80 e soggetti con elevata fragilità e la vaccinazione delle categorie ricomprese nella Fase 1 promuovendola ulteriormente nei soggetti che non hanno ancora aderito alla campagna avendo cura di includere nel personale sanitario e socio sanitario tutti coloro che operano in presenza presso strutture sanitarie e socio sanitarie  e sociosanitarie pubbliche e private come informatori scientifici del farmaco e bio medicale, ottici, tecnici audio metristi, e audio protesisti. Addetti alle mense e ai servizi di supporto scolastici, protezione civile a altri addetti ai servizi alla persona, operatori a vario titolo qualificati ufficiali di Polizia giudiziaria, compreso il personale operante  presso le Procure della Repubblica e Tribunali, dei servizi penitenziari, polizia penitenziaria, personale carcerario e detenuti, e di altre comunità residenziali sia di ambito socio sanitario che di pertinenza socio assistenziale. E poi assicura, nel Programma, che proseguirà con le fragilità gravi; i 70/79enni; 60/69enni e via a seguire con i diversi scaglioni anagrafici a scendere, per coprire il resto della popolazione che sarà vaccinata, nelle previsioni deliberate, entro settembre 2021 salvo imprevisti. Che già contiamo a sufficienza.

Nella delibera approvano quindi la Fase 2 della vaccinazione, cioè quella imposta dalla direttiva Figliuolo, procedendo “in parallelo”, scrivono, al completamento della vaccinazione Fase 1, e cioè over 80 e soggetti fragili, che dovevano invece avere priorità assoluta, e poi personale docente e non docente ecc. ecc.

E’ stato fatto tutto come hanno voluto, nonostante l’unica regola stabilita a Roma sia stata sempre quella di privilegiare gli anziani, per salvarli da una morte quasi certa e alleggerire le strutture sanitarie azzerando, almeno per loro, le probabilità di contagio. Purtroppo non hanno ritenuto neanche di spiegarlo ai cittadini il 22 marzo scorso, mentre la categoria “Altro”, oggi, in Abruzzo, ha superato le 80mila persone vaccinate.