La questione dell’affidamento dei pascoli dalle nostre parti potrebbe assumere diversi risvolti, sicuramente la quinta commissione, convocata oggi dal presidente Giustino Masciocco con i rappresentanti delle categorie, e su impulso del consigliere Daniele D’Angelo, farà luce su come funziona un argomento sconosciuto ai più.
Come vengono assegnati i terreni? E chi controlla che i pascoli siano ben tenuti e migliorati?
2.800 ettari di terreni assegnati a fitti agevolati a privati fanno una bella fetta di gestione discrezionale.
E lasciamo stare che s’incamera una somma modesta pari a 66mila euro l’anno, perché di fatto assegnare questi terreni, permette ad allevatori e società di accedere ai contributi europei. Il che vuol dire bei soldi, perché da quanto è emerso in quinta commissione, la Politica agricola comunitaria, Pac, se prima finanziava sulla produzione, oggi foraggia sui titoli e sugli ettari di terreno, scatenando una corsa all’accaparramento e non solo dal nostro territorio.
Manca un Regolamento, manca da almeno vent’anni, e ciò ha indubbiamente agevolato una gestione senza controllo.
L’assessore Fabrizio Taranta, intervenuto col dirigente Lucio Nardis, ha preso l’impegno, in collaborazione con la Regione e con l’assessore Inprudente, di regolamentare un settore di fatto nelle mani degli usi civici, perché la loro giurisdizione è fuori dal controllo del Comune che assegna terreni solo dove mancano i beni separati.
Il presidente ha anticipato che pubblicherà tutti i verbali delle sedute. Nelle prossime sarà invitato anche il Prefetto e le autorità, perché valutino eventuali rischi di infiltrazioni malavitose, alla luce delle note vicende giudiziarie e delle notizie fornite dalla docente Lina Calandra, che in una ricerca universitaria ha schedato più di cento attività, frutto di oltre 900 interviste su 99 Comuni del Parco, dalla quale sono emerse delle criticità di cui potrebbe occuparsi la magistratura.
Sono terreni assegnati a prezzi agevolati, ha introdotto a inizio seduta Masciocco, ottenuti i quali, attraverso la Regione si può accedere ai contributi europei ma dovrebbero portare a migliorare i pascoli.
Sono migliorati i nostri pascoli? Nessuno controlla. Da quanto è emerso, il bestiame risulta spesse volte vagante e abbandonato o anche malato e su questo vigila la Asl, ma non si capisce quanto tutti gli attori abbiano voglia di raccordarsi, con il risultato che ognuno fa un po’ come gli pare, dalla politica degli ultimi decenni, all’allevatore e alle società che fioriscono per beneficiare di fondi europei.
Soldi facili e senza lavorare più di tanto, ha commentato Elia Serpetti, sui quali ben venga un Regolamento che tracci ogni passaggio, dall’affidamento agevolato al traffico di titoli, così come emerso in commissione, che porterebbe grandi sistemi a speculare sui nostri terreni.