La candidatura della Clinton alla presidenza degli Stati Uniti, non la riesco proprio a vedere come un segno della storia. Quei ragionamenti logori, per cui anche le donne possono finalmente avere la loro chance di comando e potere. Non mi piace proprio la logica del comando e del potere, dunque se a esercitarla fosse una donna oppure un uomo, che differenza farebbe. E non mi piace Laura Boldrini, che alla Camera ha messo degli specchi al posto delle foto mancanti delle donne che hanno attraversato negli anni il Parlamento, per dire alle giovani che visiteranno Montecitorio, puoi specchiarti in quello che potresti essere anche tu, in futuro. Neanche ai tempi della Woolf anzi, rabbrividirebbe, la Woolf, che nei primi novecento professava l’indipendenza economica della donna, per avere fosse anche un buco, purché proprio, dove scrivere in pace. La Clinton rappresenta interessi e lobby che non cambieranno di una virgola il corso delle cose, né negli States né nel resto del mondo. Ci fosse un approfondimento uno, a concentrarsi sulle nuove generazioni progressiste che continuano ad osteggiare la candidatura, perché avrebbero voluto un segnale di cambiamento magari con Bernie Sanders, che si dice socialista, e concorrente alle primarie della Clinton. Di quelle proteste se ne parla troppo poco. Un cronista italiano corrispondente dagli Usa, preferirebbe vincesse Trump, perché da un punto di vista esclusivamente giornalistico significherebbe raccontare con più stimoli qualcosa di nuovo, e in tutto questo il fatto che la Clinton sia una donna non cambia nulla. Intanto in Italia è morta Marta Marzotto, non so se sia stata una persona libera come amava professarsi, ma le cose che ha voluto fare le ha fatte, è stata una regina di salotti e di mode, sposa del Conte Umberto Marzotto, da mondina a sarta, stilista, amante e musa di Renato Guttuso, ha di certo fatto della sua vita ciò che ha voluto, fosse anche in un mondo patinato e di privilegi s’è presa la sua fetta di libertà e l’ha tenuta stretta per una vita intera. Un’esistenza affascinante dove arte e cultura, nelle sue feste, hanno fatto nel bene o nel male un pezzo di storia mondana di questo Paese. Sperando che nessuno dica più, anche tu un giorno potrai.